Il governatore ha spiegato che se la situazione Covid non peggiorerà non ci saranno ordinanze regionali. Per le feste di piazza quindi la palla passa ai primi cittadini. Ma il consiglio è chiaro: “Io eviterei”
“Faccio ancora appello ad evitare assembramenti anche privati, feste, controfeste. Lo dico anche in vista del Natale e del Capodanno. Invito i sindaci a fare valutazioni di grande prudenza in relazione alle feste di Capodanno“.
Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella consueta diretta del venerdì per fare il punto sull’emergenza Covid. “Io faccio un invito – ha aggiunto il governatore – poi dipende dalle scelte che fanno le singole amministrazioni comunali in relazione alle feste di Capodanno. Io sono per sconsigliare queste feste e adottare una linea di prudenza, ma decidono i singoli Comuni quello che vogliono fare, salvo che non ci dovesse essere un aggravamento pesante della situazione epidemica, e in questo caso decide la Regione con ordinanze vincolanti per tutti”. Se i numeri dei contagi dovessero rimanere stabili fino alle festività, quindi, a decidere di consentire o di non consentire feste di piazza saranno i sindaci. Ma l’idea di De Luca è quella di continuare con la prudenza: “Se la situazione rimane quella di oggi, decideranno nella loro responsabilità le singole amministrazioni comunali. Ripeto, io sono per una linea di prudenza perché diventa impossibile fare controlli a Capodanno. È chiaro che l’iniziativa in piazza può ridurre le feste private, ma la mia sensazione è che dopo la festa in piazza si fanno anche le feste nei locali e le feste private, per cui raddoppiamo le occasioni di contagio“. Il governatore ha ribadito poi l’appello “affinché ci sia molto più rigore nell’uso della mascherina, non vorrei che dall’essere stati i primi per prudenza diventiamo gli ultimi perché continuo a rilevare troppa rilassatezza e pochi controlli sui lungomari delle nostre città, all’uscita delle scuole“. La situazione Covid è sotto controllo ma il numero dei decessi al quale ci siamo abituati resta comunque alto: “In Italia registriamo – ha spiegato – un tasso di mortalità che varia dagli 80 ai 100 decessi al giorno, un dato grave. In occasione del crollo del ponte di Genova ci sono stati 43 deceduti, provate a immaginare il crollo del Ponte di Genova due volte in un giorno“. Prima di concludere, De Luca è tornato sull’argomento vaccino ai bambini. Sono 400mila i bimbi della fascia 5-11 anni che in Campania dovrebbero sottoporsi alla campagna di vaccinazione anti-Covid. Una campagna, ha affermato il governatore, “da avviare con grande serenità e tranquillità“. “Cercheremo di mettere i piedi la più attenta campagna, la più efficace e la più rasserenante per le famiglie e i bimbi. Più che a degli spazi dedicati negli hub, penso a giornate nelle scuole, da far vivere come un gioco, anche con richiami alle favole”. Poi si è rivolto ai genitori: “Parlo da padre e da nonno, so che non è tema da affrontare in maniera approssimativa o anche con forzature – ha detto – serve dialogo, ragionamento, prudenza, tanto più che abbiamo avuto nei mesi alle spalle una diffusione di tante di quelle notizie campate in aria abbiamo che si è determinata la la costruzione di un clima pesante e confuso che obbiettivamente crea oggi difficolta per la vaccinazione per i più piccoli“.{loadmoduleid 287}