Dopo la sconfitta di ieri col Cerignola la società ha vietato ai tesserati di rilasciare interviste: intanto anche l’ex Calvanese batte cassa: la CAE impone alla società il pagamento di mille euro
È iniziata come peggio non poteva dal punto di vista societario la stagione sportiva 2021/2022 per la Nocerina.
Se sul campo sono arrivati 18 punti in 11 gare con una media di sicuro lontana da quella delle battistrada Bitonto e Casertana, ma in perfetta linea con la conquista di un posto nei play off che è il reale obiettivo alla portata della squadra, per il presidente Maiorino i problemi aumentano ogni giorno di più.
La macchia più grossa è sicuramente l’inibizione per due anni che gli è stata comminata dalla Procura Federale per la falsificazione di una quietanza per accedere ai bonus elargiti dal decreto “Cura Italia”, con una serie di motivazioni che fanno rabbrividire se si pensa al presidente di una società dal blasone della Nocerina. Questa mattina, come se non bastasse, è arrivata l’ennesima vertenza da Antonio Calvanese, calciatore che ha indossato la maglia rossonera nella stagione 2019/2020. Tra ricorsi e controricorsi presentati alla Commissione Accordi Economici il club di via Barbarulo è stato condannato a versare sul conto corrente dell’ex difensore la somma di mille euro. Il capitolo vertenze non sembra però essere destinato a concludersi; nelle prossime settimane potrebbero battere cassa calciatori e membri dello staff tecnico della scorsa stagione, per cifre sicuramente più elevate.
{loadmoduleid 284}Nel mezzo è arrivata la sconfitta contro il Cerignola. Al termine della gara il patron ha vietato ad allenatore e calciatori di rilasciare dichiarazioni alla stampa, ricevendo una marea di critiche non solo dagli addetti ai lavori ma anche dai tifosi, che avrebbero voluto ascoltare il parere dei protagonisti in campo della seconda debacle casalinga consecutiva. Una decisione probabilmente figlia di alcuni delicati equilibri che si stanno pian piano sgretolando. Lo testimonia l’esultanza polemica di Talamo in occasione del gol del momentaneo pareggio o l’episodio che ha coinvolto il vice capitano Nicolò Donida a fine partita, quando è stato allontanato a fatica dalla zona sottostante la tribuna mentre battibeccava con un tifoso. I rapporti tra la piazza e la proprietà sono ai minimi storici, tanto è vero che i cori di contestazione all’indirizzo del presidente sono in ogni partita più puntuali di un orologio svizzero. In queste condizioni pare difficile ipotizzare un futuro rosero per l’attuale Nocerina che, restando ai meri aspetti di campo, necessiterebbe anche di un drastico intervento sul mercato se vuole davvero essere competitiva per le prime cinque posizioni.