La Procura di Vallo della Lucania conclude le indagini svolte dai Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, e delle Compagnie di Vallo di Agropoli
Corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Sono questi i reati di cui sono accusate ben 554 persone per l’indagine appena conclusa sul “diplomificio” con base nel Cilento in un noto istituto sito in una rinomata località turistica. I Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, della Compagnia di Agropoli e della Sezione di Polizia Giudiziaria, sotto la direzione della Procura Vallese, hanno accertato ben 7,5 milioni di euro di danni alla Pubblica Amministrazione per assunzioni di docenti che non ne avevano diritto.
L’indagine scaturisce dalla segnalazione – a cura di un Ufficio Scolastico Regionale – circa la circostanza assai singolare che alcuni docenti, per l’assunzione in ruolo nel 2018, presentarono titoli di studio molto datati ma mai presentati in nessuna procedura concorsuale precedente; a quel punto i militari dell’Arma decidono di approfondire come mai tali titoli non fossero stati mai utilizzati per tanti anni da chi li aveva conseguiti e, acquisiti centinaia e centinaia di titoli di studio “sospetti” su tutto il territorio nazionale, hanno svolto, tra le altre attività investigative che si sono rese necessarie, una certosina analisi documentale durata ben oltre un anno – che ha visto impegnati incessantemente negli uffici di Via Andrea de Hippolytis i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria in sinergia con quelli sul territorio di Vallo della Lucania e Agropoli. Sono stati scoperti oltre 400 “diplomi” con firme false, false pergamene e discrasie tra registri e titoli: una vera e propria fabbrica di titoli di studio falsi e non certo gratuiti, dal momento che sono stati pagati ognuno tra i 1000 e i 2.500 euro.
Ora tocca alla Procura di Vallo mettere in atto i provvedimenti successivi, e sono attese novità clamorose.