Due persone sono state denunciate nei seggi di Chiaiano e Piscinola: beffate dal suono prodotto dal cellulare. Ma episodi di voto “di scambio” con questa tecnica sono stati registrati anche in altri Comuni durante questa tornata elettorale
Sono stati traditi dal clic della fotocamera nell’immortalare la scheda elettorale all’interno della cabina. Così due persone, un 19enne di Chiaiano e un 42enne di Marianella, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sono stati denunciati dai Carabinieri.
Dovranno rispondere di violazioni alla legge che assicura la segretezza dell’espressione del voto nelle consultazioni elettorali. I fatti si sono verificati nei seggi di Chiaiano e Piscinola, a Napoli: i presidenti dei seggi hanno chiesto loro di lasciare, come previsto, i dispositivi elettronici prima di entrare in cabina. “Non abbiamo telefoni addosso“, hanno dichiarato. Ma, entrati in cabina, hanno scattato una foto, dimenticando però di silenziare lo smartphone. Il clic è stato quindi udito dai componenti del seggio che hanno così allertato i Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli. Anche ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino, due persone sono state sorprese a fotografare la scheda elettorale durante le operazioni di voto. Episodio simile a Volla, sempre nel Napoletano, dove sono stati denunciati due uomini di 25 e 38 anni dopo la segnalazione del presidente del seggio. Nello smartphone del 25enne è stato trovato addirittura un filmato con le diverse fasi del voto inviato dal 38enne. Ad Afragola un uomo di 39 anni è stato denunciato invece per corruzione elettorale: aveva con sé 900 euro in contanti in pezzi da 20, che offriva ai cittadini in cambio del voto. Tutti episodi da ricondurre al cosiddetto illecito del voto “comprato”, dove le foto servono a testimoniare l’avvenuta “cessione” del voto. Anche solo portare il cellulare all’interno della cabina elettorale infatti è reato, come spiegato dalla legge.