L’anima ambientalista del giovane gli è costata cara, tanto da finire in ospedale. Botte da orbi per decidere il destino dell’invertebrato. I Carabinieri avrebbero già individuato l’aggressore
Follia in spiaggia ieri pomeriggio a Castellabate, nella frazione Lago, dove un bagnino è stato brutalmente aggredito da alcuni bagnanti. Il tutto è avvenuto a causa di una medusa, ma a causare dolore non sono stati i suoi tentacoli urticanti.
L’invertebrato era stato infatti trascinato sull’arenile da alcune persone per farlo morire, come purtroppo accade spesso. L’addetto al salvataggio, un 26enne di Montecorice, però, era intenzionato a rilasciare la medusa in acqua, in modo da consentirgli di tornare al largo. Ciò per i vacanzieri avrebbe potuto costituire un pericolo per chi si fosse tuffato in mare. Da qui l’accesa discussione con alcuni di loro. Prima gli insulti, poi la violenza, con un pugno che ha seriamente ferito il bagnino. Il giovane è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari all’ospedale di Vallo della Lucania. L’aggressore sarebbe già stato individuato dai Carabinieri. Occorre ricordare che uccidere animali, anche marini, è un reato punibile con multe e carcere. La Cassazione ha decretato che risultano punibili non solo le lesioni fisiche ma anche altri tipi di sofferenze, come appunto, nel caso degli animali marini, la pratica diffusa di toglierli dall’acqua.