La carta vaccinale plastificata tanto cara a De Luca non vale nei locali al chiuso. Ecco invece cosa succede nei centri commerciali per il lasciapassare del Governo
«La tessera vaccinale della Campania non è valida per l’ingresso, perché non è riconosciuta dal sistema in nostro possesso».
È questa la risposta che puntualmente viene data agli avventori dei locali al chiuso situati sul territorio regionale, che vorrebbero accedere mostrando la carta vaccinale plastificata tanto cara a De Luca invece del Green Pass.
Un “documento” assolutamente inutile, peraltro difficile da reperire a causa della pessima organizzazione nello smistamento da parte degli uffici di Palazzo Santa Lucia, che probabilmente sarà ricordato solo come l’ennesimo spreco di denaro pubblico, in un momento storico in cui un’infinità di enti pubblici (vedi le scuole) avrebbero bisogno di fondi per adeguarsi a pieno alle nuove normative anticovid.
Non se la passa meglio il Green Pass, diventato obbligatorio in Italia per accedere nei locali al chiuso dallo scorso 6 agosto, nonostante le manifestazioni di protesta che si susseguono in numerose piazze. Il Ministero dell’Interno, attraverso una circolare pubblicata ieri sera e tramite le parole del ministro Lamorgese, ha fatto sapere che i gestori di bar e attività ristorative, così come sale gioco e sale scommesse, non sono obbligati a controllare il documento di identità dei clienti che dovranno accedere muniti solo di Green Pass in corso di validità. Una buona notizia per gli esercenti, che non saranno costretti a trasformarsi in “controllori”, ma che oggettivamente stride con i reali motivi per i quali è entrato in vigore il pass verde: un cittadino non vaccinato, senza tampone effettuato e senza certificato di guarigione dal Covid potrà facilmente farla franca e accedere in un luogo che gli sarebbe “vietato” mostrando la certificazione di un coetaneo. I paradossi, ovviamente, non si fermano: all’interno dei centri commerciali al chiuso non è obbligatorio mostrare il Green Pass, nonostante la folla registrata soprattutto nei fine settimana e durante i saldi. Lo scenario cambia quando ci si accosta all’area ristorazione occupata dai tavolini, che chiaramente confina coi corridoi dove si passeggia liberamente e spesso senza mascherina: qui, quasi per magia, è obbligatorio mostrare il Green Pass!
Dopo diciassette mesi di mezze misure e decisioni spesso inspiegabili è arrivato il momento di voltare pagina: chi è al Governo ha davvero il dovere di prendere decisioni chiare e lineari, in grado di tutelare realmente i cittadini che hanno il diritto di tornare alla cosiddetta normalità, pur nel rispetto di un virus che certamente non è scomparso, ma col quale bisogna necessariamente imparare a convivere.