I pro e i contro dell’entrata in vigore del pass verde per accedere ad alcune attività al chiuso. Da settembre sarà obbligatorio anche per scuole, università e mezzi di trasporto
Prenotazioni annullate, comitive costrette a rivedere i piani della serata e difficoltà nella gestione di una parte della clientela non adeguatamente informata.
Sono queste le difficoltà denunciate da alcuni esercenti di Nocera Inferiore il giorno dopo l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del Green Pass. Alcune attività di ristorazione della città, pur disponendo di posti all’aperto, hanno chiesto il certificato vaccinale o l’esito del tampone delle ultime 48 ore a tutti i clienti, nonostante il rischio calcolato di dover rinunciare ad alcuni clienti. «Le difficoltà maggiori le riscontriamo con le persone anziane – ci dicono i titolari di un centro scommesse – non hanno lo smartphone e quasi mai portano il pass in forma cartacea. Siamo stati costretti a negare l’accesso alla nostra attività ad una decina di persone, compresi due clienti stranieri che si erano vaccinati ma il sistema non ha riconosciuto la documentazione che ci hanno mostrato. Ci chiediamo – chiudono in maniera ironica – che differenza ci sia tra consumare il caffè e piazzare una scommessa al banco».
Nel frattempo da settembre il Green Pass sarà obbligatorio anche per studenti e personale scolastico, nelle università e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza.