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Un Europeo altisonante, un progetto tecnico targato Roberto Mancini che ha già fornito tantissime soddisfazioni visti i risultati in questo torneo, nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali e nella prima fase della Nations League che si concluderà a fine anno, ma che continuerà a regalarci tante emozioni anche nei prossimi anni, visti i bravissimi giovani in rampa di lancio.

La bontà della ricostruzione dell’Italia da parte del tecnico jesino, partito dalle ceneri di una Nazionale che ormai più di tre anni fa fu costretta a non partecipare ai Mondiali del 2018 dopo ben sessant’anni dall’ultima esclusione, è confermata da quelle che sono le quote scommesse sugli Europei stando all’8 luglio, in vista dell’inedita finale dell’11 luglio tra Italia e Inghilterra, a Wembley: l’Italia di Roberto Mancini ci è arrivata sostanzialmente con gli stessi favori del pronostico dell’Inghilterra, una squadra che nel proprio reparto offensivo poteva contare sulle qualità di Sancho, Kane, Grealish, Rashford, Sterling, Mount, Foden e forse ci stiamo dimenticando ancora qualcuno.

Una Nazionale che aveva raccolto tantissimi sostenitori: qualsiasi brand come British Airways ha cercato di sostenere il percorso realizzato dalla Nazionale di Southgate a suon di commenti, sproni e incitamenti. Inoltre, al 14 luglio la Nazionale italiana, al 12 luglio, è data come super favorita all’interno del proprio girone di qualificazione ai Mondiali in Qatar: 1,33 la quota, rispetto al 3,25 della Svizzera.

Dunque, è giusto analizzare il percorso italiano al di là di quello che è stato l’epilogo finale, una conclusione bellissima e che questo progetto tecnico si merita. Perché se anche l’Italia avesse perso, tragicamente e in maniera sicuramente deludente, in finale contro l’Inghilterra, il percorso all’interno di questo Europeo e, più in generale, tutto il processo di ricostruzione che Mancini e il suo staff hanno orchestrato in questi tre anni avrebbero meritato dei grossi e scroscianti applausi.

All’interno di questo contesto, sono tanti i giocatori su cui Mancini ha costruito la vittoria dell’Europeo. Il contesto tecnico-tattico in cui ora si trova l’Italia valorizza le qualità e le caratteristiche di diversi calciatori che il calcio italiano ha lanciato a livelli internazionali negli ultimi anni, e in questo Europeo alcuni di loro si sono particolarmente distinti per applicazione al sistema di gioco, per qualità, per intensità. Fino a regalare a tutta l’Italia un trofeo particolarmente sentito, specialmente dopo quell’amaro epilogo nell’estate del 2000, in quella finale contro la Francia persa ai supplementari a causa di un goal di Wiltord, che ancora non ci fa dormire la notte. O forse, non lo faceva fino a pochi giorni fa.

Federico Chiesa

Autentico trascinatore dell’Italia all’interno di questo Europeo, specialmente in partite e in spezzoni di tempo in cui il resto della squadra non sembrava particolarmente brillante. Contro l’Austria, agli ottavi di finale, è subentrato e ha deciso la partita. Contro il Belgio ha giocato un’ottima partita di applicazione e contro la Spagna si è dimostrato nuovamente decisivo, segnando il goal che aperto le marcature. In finale, per tutta la prima parte in cui la squadra non girava a meraviglia, Chiesa è stato l’unico dei nostri a mettere in difficoltà gli inglesi con le sue sortite offensive. Abbiamo tra le mani un gioiello prezioso.

Nicolò Barella

Ormai non c’è da stupirsi: centrocampista di caratura internazionale, nei due anni all’Inter sotto la guida di Conte il giocatore cagliaritano classe 1997 ha fatto quel salto di qualità che tutti auspicavano. Ora può e deve essere considerato tra i top player del continente nel suo ruolo, con un sapiente mix di qualità, quantità ed elettricità: caratteristiche che lo rendono indispensabile all’interno di qualsiasi contesto di gioco.

 

Leonardo Spinazzola

L’epilogo è stato struggente, con la rottura del tallone d’Achille contro il Belgio. Le partite precedenti, assolutamente meravigliose: Spinazzola fino al suo infortunio era stato il giocatore più decisivo di questa Italia e indubbiamente il miglior terzino sinistro di questo Europeo, nonostante il grande torneo disputato dal danese Maehle e dal tedesco Gosens. Il terzino romanista ha fatto le fiamme sulla fascia sinistra, dimostrando di aver raggiunto un livello di rendimento altissimo.

Gianluigi Donnarumma

Che dire? Il calcio italiano e il Milan perdono un autentico fenomeno, quel portiere che indirizzerà le partite per i prossimi dieci anni a venire. Decisivo contro il Belgio e contro l’Austria, assolutamente determinante nella lotteria dei rigori contro la Spagna, in semifinale, e contro l’Inghilterra, proprio quando il destino sembrava essersi nuovamente capovolto: la UEFA, organizzatrice del torneo e grande protagonista del dibattito pubblico degli ultimi tempi per il suo ruolo all’interno delle competizioni calcistiche continentali, ha deciso di regalargli il premio come miglior giocatore del torneo, che sarà seguito da un Mondiale in cui la Francia, grande delusa di questo Europeo, partirà come favorita: la sua quota di 1,16 nel proprio girone di qualificazione testimonia la forza dei transalpini. Donnarumma è il simbolo del talento presente in questa Italia, simbolo della grande generazione e della grande gioventù che potrà dare tanti successi alla penisola nei prossimi anni, a partire dal Mondiale.

Il contesto costruito da Mancini ha dunque valorizzato tutti i principali giocatori di talento a disposizione di questa Italia: e chissà che, in vista dei Mondiali in Qatar, il tecnico non riesca a inserire allo stesso modo tanti altri giovani di valore che sono stati lasciati a casa per questo Europeo. Tonali, Zaniolo, Esposito, Kean, Mancini, Scamacca, Mandragora: tutti in attesa di una chiamata da parte del tecnico jesino.

 

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