Dal bagno 3 ore dopo i pasti, alla cura delle punture di meduse con la pipì, sfatiamo le credenze dure a morire. E l’abbronzatura? Provate a usare le creme solari: sarà meravigliosa!
Da quasi un mese siamo entrati nella stagione delle vacanze per antonomasia: l’estate.
Secondo un sondaggio condotto dal Touring Club Italiano il 71% degli intervistati sicuramente andrà in vacanza, e di questi la metà prediligerà il mare mentre il 25% sceglierà la montagna; una piccola percentuale invece si dedicherà ad un turismo alternativo in città o in zone rurali.
Dati alla mano emerge ancora una volta la vocazione marittima degli italiani che, nella maggior parte dei casi, trascorreranno una settimana sotto l’ombrellone.
Ecco allora alcune bufale o false credenze sull’estate al mare che vogliamo sfatare prima di caricare i bagagli e partire. Pronti? Via!
Iniziamo da una regola particolarmente odiata dai più piccoli che vieta tassativamente il bagno per almeno tre ore dopo il pranzo: il motivo risiede nella convinzione che l’acqua fredda in corso di digestione provocherebbe una congestione con conseguente svenimento e rischio di annegamento. In realtà non è proprio così: nel caso di pranzi leggeri è possibile immergersi gradualmente in acqua purché non fredda e limitando sforzi fisici esagerati. In sostanza se non si consumano cibi laboriosi da digerire come carni rosse, fritti o alcolici e non si intende disputare gare olimpioniche è possibile immergersi anche senza aspettare tre ore!
Sfatiamo ora le bufale riguardanti l’abbronzatura. È credenza diffusa che la crema solare non favorisca la tintarella: niente di più sbagliato. Una crema protettiva adatta al fototipo evita eritemi e scottature e consente una graduale abbronzatura che rispetti la pelle; la crema va usata più volte anche sotto l’ombrellone e nelle giornate nuvolose: i raggi uv sono sempre in agguato. A proposito di raggi uv è importante proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con lenti di qualità certificata: non si tratta soltanto di un vezzo estetico ma di una vera e propria protezione.
Passiamo ora al capitolo meduse: in caso di puntura non serviranno pipì o succo di limone quanto piuttosto la pulizia della lesione e l’applicazione di unguenti da comprare in farmacia.
Detto ciò non resta che fare i bagagli e partire, senza dimenticare la mascherina anti covid da indossare in caso di assembramenti: ma per l’amor del cielo senza usarla per farci il bagno!