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Il presidente della Campania in un’intervista a Bruno Vespa si è soffermato anche sulla questione vaccini: «Si è rotto il rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato»

de luca vincenzo 2020 1Nel momento in cui tutta Italia prova ad avvicinarsi alla normalità, godendosi l’estate e i benefici economici dovuti al turismo e alla ripartenza di quasi tutte le attività, tiene banco la questione legata alla variante Delta.

«In Campania abbiamo una presenza preoccupante di questa variante del Covid – spiega il presidente Vincenzo De Luca in una lunga intervista concessa a Bruno Vespa – in queste ora abbiamo riscontrato la positività al virus con variante Delta in alcuni ragazzi di 18 anni che erano stati ad una festa a Palma de Maiorca. La “Delta” è molto pericolosa, può contagiare in tempi brevissimi (2-5 secondi) e colpisce soprattutto la popolazione più giovane, provocando a volte anche conseguenze spiacevoli. È anche per questo che ho lasciato l’obbligo della mascherina all’aperto nei luoghi della movida e dove si crea assembramento, anche perché la nostra Regione è quella con la densità di popolazione più alta in Italia, l’area metropolitana di Napoli addirittura con la più alta in Europa».
Il governatore successivamente si è soffermato anche sulla campagna vaccinale, che è giunta in una fase assolutamente delicata, visto che molte persone non accettano il vaccino e tanti si rifiutano di sottoporsi alla seconda dose: «Il rapporto di fiducia tra la popolazione e lo Stato si è rottoattacca De Luca – hanno fornito dieci versioni diverse nel giro di pochi giorni sulla questione AstraZeneca. Si sono smentiti clamorosamente nel giro di 48 ore e hanno minato la tranquillità di chi deve ancora vaccinarsi o di chi deve ricevere la seconda dose. Siamo stati costretti a chiudere diversi hub vaccinali perché molti non rispondevano alle convocazioni. Resta aperta – conclude il presidente della Campania – anche la questione legata alla disparità di trattamento nel consegnare le dosi: quando i cittadini spingevano per immunizzarsi eravamo sprovvisti di vaccini; ora che ce li stanno consegnando nei modi giusti abbiamo il problema opposto, scatenato anche stavolta da un errore di comunicazione del Governo».

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