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L’operazione della Guardia di Finanza si è svolta nel Cilento: bloccati conti correnti e due appartamenti ad Ascea

finanza genericoImportante operazione della Guardia di Finanza di Vallo della Lucania nel campo della lotta all’evasione fiscale. Sono stati sequestrati beni per un valore complessivo che si aggira attorno ai 200mila euro all’amministratore di una ditta del Cilento che produce calcestruzzo.
Nel corso di una verifica fiscale l’impresa in questione tra il 2016 ed il 2018 avrebbe mancato di dichiarare ricavi e contabilizzato costi non documentati per un totale di circa 650 mila euro, abbattendo la base imponibile da sottoporre a tassazione. I successivi riscontri hanno fatto emergere, inoltre, un sistema di evasione con un ulteriore “risparmio” sulle imposte, che venivano compensate con dei crediti non spettanti, derivanti da indebiti rimborsi delle accise sull’acquisto di carburante. In sostanza, a fronte di una flotta aziendale di 20 mezzi, nelle fatture dei distributori venivano fatte risultare le targhe di soli sei veicoli che potevano beneficiare delle agevolazioni fiscali della “carbon tax”.
gdf valloLa misura, introdotta a livello europeo per incentivare la circolazione di vetture a basso impatto ambientale, stabilisce che, per ogni 1000 litri di gasolio per autotrazione acquistato, le imprese che si servono di automezzi con ridotte emissioni inquinanti possono recuperare più di 200 euro di accise. Nel caso di specie la società cilentana aveva dichiarato il consumo di oltre 220mila litri di gasolio, imputandolo però esclusivamente agli autoveicoli con i requisiti per il rimborso, con un credito riconosciuto nell’ordine di circa 50mila euro.
Il P.M. titolare ha esteso la misura ai quattro figli dell’indagato, a favore dei quali quest’ultimo aveva ceduto tutti i suoi beni, verosimilmente allo scopo di sottrarli alle probabili iniziative cautelari del Fisco. Oltre ai 20 mila euro già bloccati sui conti correnti, i militari hanno potuto così sequestrare due appartamenti ad Ascea, arrivando alla piena concorrenza dell’importo fissato dal giudice.

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