I consiglieri Trotta, D’Acunzi, Capaldo, D’Alessio, Lupi, Della Porta e Spinelli commentano con una dura nota quanto emerso dal Consiglio Comunale di ieri mattina
Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dai consiglieri Gianfranco Trotta, Pasquale D’Acunzi, Ilario Capaldo, Saverio D’Alessio, Raffaele Lupi, Giuseppe Della Porta e Vincenzo Spinelli in riferimento a quanto approvato ieri in Consiglio Comunale. Le ultime scelte politiche e amministrative del sindaco Manlio Torquato stanno facendo storcere il naso a diversi componenti della maggioranza nocerina, che condividono sempre più le idee di chi da inizio legislatura siede negli scanni dell’opposizione.
«La maggioranza – si legge nella nota a firma congiunta giunta alla nostra redazione – ha approvato un proprio ordine del giorno che rappresenta un festival delle ovvietà. La costituzione dell’azienda consortile è un obiettivo che la città di Nocera Inferiore ha sempre perseguito, anche con l’adozione di un deliberato consiliare dello scorso 30 dicembre e rappresenterebbe la soluzione di ogni problema. Lo sappiamo non da oggi. Esiste, però, la Convenzione ed è su tale forma di gestione che va parametrata la strutturazione dei servizi e la conseguente stabilizzazione del personale del piano di zona. Restiamo della nostra opinione che stabilizzare si può e si deve, per cui vigileremo sull’effettiva realizzazione di quelle verifiche che la maggioranza a gran voce ha sbandierato nel suo deliberato che non va nella direzione di tutela da noi auspicata con la nostra proposta di delibera. Ci resta la soddisfazione di aver scosso dal torpore, con la nostra proposta e la nostra attività politica, una maggioranza silente su un tema così delicato per mesi. Eppure avevamo provato a trovare una condivisione per una proposta unanime mantenendo ferma la nostra visione sulla stabilizzazione del personale precario in servizio, in ossequio alla legge Madia, registrando la loro indisponibilità. Siamo dalla parte della gente, dei nuclei familiari disagiati prima ancora che del personale da stabilizzare e non accetteremo mai che su questa nostra posizione si faccia mercato politico. I servizi prima di tutto, ma stabili, concreti e vicini agli ultimi. E’ da come si tutela l’anello debole della catena che si riconosce la civiltà di una comunità».