Assegnati alla Regione sei settimane per rendere compatibile la certificazione voluta da Vincenzo De Luca al green pass europeo varato dall’Unione Europea. Ancora dubbi sulla privacy
Sei settimane di tempo. Tanto è stato assegnato alla Campania per adeguare le caratteristiche del pass per i vaccinati contro il Covid voluto e propagandato da Vincenzo De Luca alle caratteristiche del green pass europeo.
Il certificato è destinato a chi ha completato la vaccinazione, fatto un tampone o è guarito dal Covid.
Il problema è che la Campania, per la sua card, ha già speso esattamente 3 milioni 45mila e 10 euro. E l’adeguamento non sarà affatto gratis. Anche se un dirigente regionale afferma che la card campana è «compatibile non solo con il green pass europeo ma con qualsiasi altra certificazione dovesse rendersi necessaria». Insomma: entrate, leggo passato, presente e futuro. Sono in molti ad attendersi che sulla vicende dell’ennesima corsa in avanti del Governatore-sceriffo si attivi la Corte dei conti.
Ma è giusto che parli anche l’accusato, rappresentato ancora dallo stesso dirigente regionale che assicura la compatibilità della card con quella europea: «La card della Regione ha principalmente un microchip altamente tecnologico – ha dichiarato a Repubblica – analogo o superiore a quello delle carte di credito, il livello di sicurezza è quello previsto per la carta d’identità elettronica o passaporto. In aggiunta al microchip, sul retro ha delle informazioni di supporto, tra cui il Qr-Code che può essere utilizzato come alternativa quando il dispositivo non è in grado di leggere il microchip. Sulla card – conclude il dirigente – non è registrato nessun dato del cittadino ma, solo un numero seriale che serve a interrogare il sistema regionale su cui sono custoditi in sicurezza i dati».