Agostino Galdi: «È un’utopia possibile, un obiettivo realizzabile e sostenibile. Ma manca la volontà politica». E il ricercatore Rocco De Prisco: «Probabili sostanze cancerogene nell’acqua potabile»
di Anna Panariti
Sarno e disinquinamento: un tema che la politica tratta da anni solo a parole,e che lunedì pomeriggio è stato oggetto di una nuova manifestazione.
Ad incontrare i concittadini della località Starza, alle spalle del Tribunale di Nocera Inferiore, teatro in numerose occasioni di esondazioni del Torrente Solofrana, c’erano il Comitato “La fine della vergogna” con altre associazioni, uniti un un unico grido di protesta contro la situazione intollerabile ormai presente da anni.
Sono intervenuti il professore Rocco De Prisco, ricercatore del CNR di Napoli ed il neuropsichiatra dottor Agostino Galdi, primo referente scientifico del Comitato “La Fine della Vergogna” nonché membro fondatore e secondo presidente dello stesso.
Duro e senza alcun risparmio di critica all’assenza della politica è stato l’intervento di De Prisco, che dal ’90 si occupa degli inquinanti nell’agro nocerino-sarnese: «Qui a Nocera non ci facciamo mancare nulla», tuona il ricercatore manifestando seria preoccupazione per la salute delle future generazioni.
Il professore De Prisco mostra una seria preoccupazione per le generazioni future, e non solo per i tumori. Gli inquinanti sono presenti nell’acqua, negli alimenti, nell’aria e in tutto quello che ci circonda e vengono assorbite dai bimbi in gestazione e incidono sulla salute del feto. Il risultato registrato è deficit di attenzione, deficit di cognizione, autismo con aumento esponenziale di casi. «Se non si assumono immediatamente provvedimenti per la bonifica del territorio – continua il ricercatore – da queste sostanze presenti in tutte le matrici, io vedo un futuro nero. Come ricercatore vi dico che né la Terra dei Fuochi né le Fonderie Pisano hanno pubblicazioni scientifiche e studi internazionali che giustificano un interesse maggiore rispetto al problema della Valle del Sarno. Questo vi dice che viviamo in costante pericolo di ammalarci, ma la nostra politica continua a minimizzare, a sminuire, a negare anche le evidenze. Se solo pensiamo al fatto che ogni giorno, in quest’ultimo mese abbiamo superato in termini di PM10 per ben 28 volte la soglia, in una sola giornata!».
Il dottor Agostino Galdi, presidente del comitato “La fine della vergogna”, denuncia il fatto che questione ambientale sembra non essere più presente, per quel che riguarda la nostra zona, nelle agende politiche istituzionali. «Hanno cancellato vocabolo fiume Sarno dal Recovey Fund … è quanto dire. Questa la permanente vergogna».
Estremamente convinto del fatto che la nostra politica finge di non sapere, o tende a sminuire la gravità del problema, ha fornito dati inquietanti in ordine all’alto tasso di inquinamento da cui è afflitta la Valle del Sarno, esortando i concittadini a non assumere la condotta di spettatori ma di attori, attivisti in una battaglia di civiltà. In Germania sono bastati 4 cittadini sostenuti da Fridays for future, Bund e Greenpeace per chiedere di pronunciarsi sulla costituzionalità di una legge, qui non accade. Per il 26esimo anno consecutivo la Campania è maglia nera nella illegalità ambientale. «Questo dato non lo invento ma lo traggo -dichiara il presidente – dal rapporto Ecomafia 2020.
La differenza la fa la partecipazione civica che qui, nella nostra terra, deficita».