Il dirigente medico della clinica Tortorella, accusato di omicidio, potrà tornare ad esercitare la sua professione. Salvo anche Marco Clemente, suo assistente
di Fabrizio Manfredonia
Carmine Napolitano, primario di oncologia della clinica Tortorella e Marco Clemente, medico dello stesso reparto, potranno tornare al lavoro.

La IV sezione penale della Cassazione ha infatti annullato, senza rinvio, le ordinanze nei confronti dei due medici della casa di cura salernitana e la misura interdittiva dall’esercizio della professione.
Il chirurgo era stato arrestato il 9 dicembre del 2020 con l’accusa di aver praticato interventi inutili che avrebbero portato al decesso di diversi pazienti. Tutto era iniziato nel 2018, quando, a seguito di una segnalazione anonima su un sospetto incremento dei decessi, erano partite le indagini culminate poi con le manette per Napolitano e con la sospensione di Marco Clemente.
Il Tribunale del Riesame aveva revocato 10 giorni dopo il provvedimento, infliggendo ai due medici l’interdizione della professione per 12 mesi. Napolitano ha però fatto ricorso in Cassazione e la Suprema Corte, lo scorso 3 giugno, ha disposto l’annullamento senza rinvio delle ordinanze di custodia del gip di Salerno Maria Zambrano e del Tribunale del Riesame sugli arresti domiciliari nonché la cessazione immediata della interdizione alla professione sia per Carmine Napolitano che per il suo assistente Marco Clemente.

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