Un giovane nocerino, con serie patologie alla cornea, ha dovuto attendere ben 12 mesi per una topografia corneale, e ha subito disagi indegni in un mondo ad alta tecnologia
Ha dovuto attendere ben 12 mesi un giovane nocerino per una topografia corneale al Ruggi d’Aragona, malgrado i seri rischi di perdere un occhio.
A farci la segnalazione il padre del ragazzo, Giovanni Catapano, che ci ha raccontato situazioni che non avrebbero senso nemmeno in un paese del Terzo Mondo. «Sei mesi fa – ci dice – ci avevano disdetto l’appuntamento fissato da mesi per questo delicato esame. Ma se non avessi richiamato io non ci avrebbero più tenuti in considerazione: non avevano conservato una lista degli appuntamenti forzosamente rimandati. E non è tutto: noi nocerini – continua il signor Catapano – non possiamo pagare i ticket per una visita al Ruggi o a Cava de’ Tirreni nelle nostre farmacie, perché – mi hanno detto – i sistemi non sono collegati. E nemmeno è possibile pagare online. Una persona deve andare almeno a Cava per poter pagare il ticket.
Il colmo di questa mattina, però, è stato che non hanno potuto consegnarmi il referto perché la stampante del laboratorio era guasta, non era possibile inviare la stampa ad un altro ufficio, ed il tecnico informatico chiamato dal medico ha detto che non vi erano stampanti in sostituzione. Quindi dovrò attendere la cortesia di ricevere il referto via mail. È forse questa – conclude deluso il signor Giovanni – l’eccellenza sanitaria di cui si vanta De Luca?».
E c’è da dargli pienamente ragione: se invece di un giovane con la famiglia alle spalle si fosse trattato di un anziano in cattiva salute, come si sarebbe districato tra tutti questi problemi?