Domenica 30 maggio sarà inaugurata l’opera del noto street artist partenopeo in memoria del politico paganese ucciso dalla camorra
Sono trascorsi quasi quarantuno anni dall’omicidio di Marcello Torre, assassinato fuori dalla sua abitazione su mandato del boss Raffaele Cutolo, l’11 dicembre del 1980. La colpa del politico paganese era stata quella di opporsi alle infiltrazioni camorristiche nell’ambito delle ricostruzioni successive al terremoto che devastò l’Irpinia.
Domenica prossima, in sua memoria, sarà inaugurato un murale realizzato da Jorit, pseudonimo di Ciro Cerullo, street artist napoletano noto in tutto il mondo per i suoi disegni raffiguranti volti di personaggi con le caratteristiche strisce rosse sulle guance che richiamano i segni rituali della tradizione africana. Particolarmente noti sono i graffiti raffiguranti San Gennaro e Diego Armando Maradona a Napoli, Pablo Neruda in Cile e l’attivista Ahed Tamimi in Palestina.
Il murale, finanziato dalla famiglia di Marcello Torre con il contributo della Fondazione Pol.i.s.della regione Campania e con il patrocinio morale del comune di Pagani e della provincia di Salerno sorgerà in via Ferrante, alle spalle dell’Auditorium Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e sarà inaugurato nel giorno in cui, quarantuno anni fa, Torre scrisse una lettera considerata suo testamento spirituale.
«Temo per la mia vita- scriveva il politico campano– torno nella lotta soltanto per un nuovo progetto di vita a Pagani. Sogno una Pagani civile e libera».
Alcuni passi della lettera sono stati già scritti sul muro di via Ferrante da Jorit: un’ulteriore particolarità dei lavori dell’artista è infatti la fusione di parole o frasi nascoste nel disegno e che accompagnano i volti raffigurati.