Se lo chiede il movimento politico “La fratellanza”, il quale ci ha inviato un proprio comunicato stampa che pubblichiamo nella sua integralità
Con il D.L. 30 aprile 2021 n. 56, recante “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi” sono stati differiti alcuni termini di scadenza, al fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa degli Enti Locali.
L’art. 3 ha previsto, per gli Enti Locali, lo slittamento alla data del 31 maggio 2021 dei termini per la deliberazione del bilancio di previsione 2021/2023, con conseguente proroga, a tale data, anche l’autorizzazione all’esercizio provvisorio, e del rendiconto sulla gestione relativo all’anno 2020.
Allo stato attuale l’Amministrazione Servalli nulla ha fatto per approvare il bilancio previsionale 2021/2023 ed il rendiconto 2020 entro il 31 maggio 2021. A questo punto è da ritenersi che l’Amministrazione vorrà usufruire della ulteriore proroga al 31 luglio 2021 prevista dal Decreto Sostegni Bis approvato in via definitiva il 20 maggio 2021.
Cosa significa? Che al Comune di Cava de’ Tirreni trovano difficoltà oggettive nella redazione del bilancio di previsione 2021/2023 e del rendiconto sulla gestione relativo all’anno 2020?
La domanda è pertinente perché, l’art. 52, del predetto decreto, ha previsto, solo per gli Enti in difficoltà, “misure di sostegno all’equilibrio di bilancio degli enti locali e la proroga di termini concernenti rendiconti e bilanci degli enti locali”. Infatti, al punto 1 dell’art. 52, sono previste misure di sostegno in favore degli enti locali che hanno peggiorato il disavanzo di amministrazione rispetto all’esercizio precedente; al punto 2, è contemplato il differimento, al 31 luglio 2021, dell’approvazione del bilancio di previsione 2021/2023 e del rendiconto sulla gestione relativo all’anno 2020, solo per gli enti locali che hanno incassato le anticipazioni di liquidità e successivi rifinanziamenti erogati ai sensi del D.L. 35/13 per pagare i debiti verso clienti e fornitori.
Inoltre, occorre tener presente che, la Corte Costituzionale, con sentenza 10 febbraio – 29 aprile 2021, n. 80 (in G.U. 1ª s.s. 05/05/2021, n. 18) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 39-ter, commi 2 e 3, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 che ha bloccato il ripiano trentennale del disavanzo.
In sintesi, questa sentenza cosa cambia?
Gli Enti territoriali, a seguito della predetta sentenza della Suprema Corte, ora dovranno attenersi a quanto recentemente disposto, per quanto concerne il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione e per il riequilibrio finanziario. Il Decreto Sostegni Bis ha previsto una soluzione che mette per il momento in sicurezza i conti in attesa che il Governo ed il Parlamento possano programmare una strategia di uscita dall’attuale critica situazione. Ma al fondo da 500 mln potranno accedere solo gli Enti che, a seguito della ricostituzione in Bilancio del FAL (Fondo Anticipazioni di Liquidità), hanno peggiorato il disavanzo al 31/12/2019 rispetto all’esercizio precedente.
Pertanto, l’Amministrazione Servalli, facendo slittare l’approvazione del bilancio di previsione 2021/2023 e consuntivo 2020, al 31/07/2021, dimostra, anche al profano, di trovarsi in serie difficoltà per formulare il bilancio previsionale 2021/2023 ed il rendiconto 2020, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale.
Aspettiamo quindi con ansia che l’Amministrazione Servalli renda noto il suo progetto di bilancio di previsione 2021/2023 e il rendiconto sulla gestione relativo all’anno 2020 che presenterà al vaglio del Consiglio Comunale entro il 31/07/2021.
L’intera documentazione verrà da noi sottoposta allo studio di un gruppo di lavoro, una task force, composta anche da liberi professionisti non necessariamente tesserati al movimento politico, che lavorerà nell’ambito dell’Area Tematica – Sviluppo economico, Economia e Finanze de LA FRATELLANZA.
In attesa che ciò avvenga non possiamo esimerci dall’esprimere un nostro giudizio politico su Servalli, che riteniamo non abbia una condotta del tutto irreprensibile.
Servalli, come un buon padre di famiglia dovrebbe, prima di tartassare i cittadini cavesi (vedasi aumento addizionale IRPEF, ecc.), provvedere al taglio delle spese superflue, eliminare lo spreco di denaro pubblico che ritroviamo in tutti quei rivoli di spesa corrente. È necessario un taglio della spesa “inutile”.
Ormai sono in molti nella città di Cava de’ Tirreni che vedono nel sindaco Servalli e nella sua Amministrazione il rampollo, l’erede dissoluto, che passa dall’accumulare debiti allo svendere l’argenteria di famiglia.
Per quanto tempo ancora, dovremmo sopportare che una amministrazione irresponsabile accumuli nuovi debiti e nello stesso tempo si libera del patrimonio comunale?
Nel Contempo aspettiamo di esaminare la risposta che vorrà darci, il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Cava de’ Tirreni, sull’argomento, in termini di nuovi debiti e svendita del patrimonio, con particolare riferimento agli esiti della verifica dei crediti e debiti reciproci che, il nostro Comune, detiene con i propri enti strumentali e le società controllate e partecipate.