Il napoletano Maurizio Di Biasi, 55 anni, responsabile del più importante Centro di Cardiopatia strutturale della sanità pubblica meneghina, ora impegnato anche con il professor Viecca
È di Napoli il responsabile del più importante Centro di Cardiopatia strutturale della sanità pubblica di Milano, fiore all’occhiello dell’ospedale Luigi Sacco.
Si chiama Maurizio Di Biasi, classe 1966, ed è laureato alla Federico II di Napoli. Oltre all’Unità operativa semplice di Emodinamica e Cardiologia interventistica del Sacco, Di Biasi dirige l’ambulatorio del cuore, un vero e proprio gioiello interamente dedicato alla diagnosi e cura delle cardiopatie strutturali sito all’interno del “Centro Cuore” diretto dal professor Maurizio Viecca, guida del dipartimento cardiovascolare dell’ospedale Sacco.
Il Centro è dedicato specificamente alla gestione dei pazienti affetti da cardiopatia strutturale, patologie cardiache che interessano le valvole e le altre strutture del cuore, permettendo di effettuare una selezione specifica ed accurata dei pazienti che possono giovarsi delle più moderne tecniche di trattamento invasivo percutaneo mediante un corretto e sicuro iter clinico e diagnostico. Il Centro, inserito nel contesto della Divisione di Cardiologia, è in grado di seguire annualmente circa 200 pazienti, da sottoporre o già sottoposti a procedure di cardiologia interventistica, in regime di convenzione con il sistema sanitario nazionale. Si occupa di patologie che interessano le valvole e le altre strutture del cuore con metodi mini invasivi.
Grazie anche ad una diagnosi multidisciplinare nel Centro è possibile attuare rapidamente gli interventi più idonei per ciascun caso e di creare un percorso clinico e terapeutico individualizzato e condiviso con gli altri specialisti.
«Grazie all’interazione tra cardiologi, cardiochirurghi, internisti, geriatri, nefrologi e neurologi – dichiara Di Biasi – possiamo creare una strategia terapeutica sempre più “tailored” (“su misura”, ndr) per ogni paziente con la possibilità di utilizzare, nel nostro Centro, i dispositivi biomedicali tecnologicamente più avanzati che ci permettono di ottenere i risultati clinici migliori. Per noi sono fondamentali anche i controlli post operatori periodici, anche di chi non si è operato al Sacco, per aiutare i pazienti nel loro percorso di recupero in modo da ridurre anche il tasso di reospedalizzazione grazie ad accesso ambulatoriale “open” per la gestione della terapia domiciliare garantendo la continuità assistenziale».
Nonostante la pandemia l’attività ambulatoriale non solo non si è fermata ma è persino aumentata, in questo ultimo anno, grazie anche a tutte le precauzioni che garantiscono un ambiente a prova di contagi: «È fondamentale – spiega il dottor Di Biasi – rassicurare la popolazione con un invito a recarsi in pronto soccorso: non vi preoccupate e, in caso di sintomi sospetti, recatevi in ospedale senza tardare perchè qualunque esitazione potrebbe rivelarsi anche fatale per la vostra salute».