Il raggiro ha coinvolto soggetti intenzionati a vendere beni di lusso ed è stato eseguito con assegni apparentemente emessi da banche del Cilento. I dettagli del modus operandi
Contattavano persone intenzionate a vendere beni di lusso tramite annunci pubblicati su internet, si presentavano all’appuntamento con assegni circolari falsi e li raggiravano grazie a un particolare sistema studiato e messo in pratica per deviare su un’altra linea la telefonata fatta all’istituto bancario per certificare la congruità dei titoli di credito falsamente emessi. All’apparecchio un complice, che si spacciava per dipendente della banca, confermava la veridicità degli assegni
Lo hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Agropoli, che hanno arrestato un 68enne ex dipendente della Telecom, G.E. le sue iniziali, accusato di essere il responsabile della truffa rinominata della “bene emissione”.
Svariati titoli bancari fasulli di importo dai 7mila ai 75mila euro venivano consegnati ai truffati, con tanto di documenti falsi presentati all’atto del passaggio di proprietà per intestare il bene a persone fittizie, prima di darsi alla fuga. I Carabinieri hanno scoperto 14 episodi simili che si sono verificati in tutta Italia (Vigonza, Brindisi, Sperlonga, Rubiero, Montegiorgio, Fabriano, Reggio Emilia, Stra, Angera, Bitonto, Rovigo, Verona e Langhirano), con assegni fittizi apparentemente emessi da istituti di credito del Cilento, per un valore complessivo di circa 500mila euro.