Il sottosegretario alla Salute Sileri ha spiegato che, raggiunti i 30 milioni di vaccinati in Italia, sarebbe insensato utilizzarle, se non nei luoghi chiusi o in caso di assembramento. Ma gli esperti sono in disaccordo sulla data precisa
di Nello Vicidomini
Si torna a parlare della fine dell’obbligo di mascherine nei luoghi aperti in questi giorni, con il dibattito che ha preso vita dalle parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Quando si saranno raggiunti i 30 milioni vaccinati con almeno una dose a quel punto è chiaro che la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio“, ha spiegato a Radio24.
È da ottobre che vige l’obbligo di indossarle anche all’aperto in tutta Italia, ribadito dall’ultimo DPCM. Con l’avanzare della campagna di vaccinazione anti-Covid, però, è ormai chiaro che entro l’estate tale obbligo dovrebbe terminare. Stando alle parole di Sileri, questo dovrebbe avvenire nella seconda metà di giugno, al raggiungimento appunto dei 30 milioni di vaccinati. Ma c’è anche chi parla di luglio, come l’assessore alla Salute del Lazio D’Amato o il professor Bassetti, fermo restando l’utilizzo in caso di assembramento o per accedere ai luoghi chiusi. Non sarebbe di certo d’accordo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale si è sempre espresso a favore dell’obbligo di mascherina anche all’aperto fino al termine dell’emergenza sanitaria, così come altri governatori regionali, ai quali spetterà comunque l’ultima parola a riguardo. Ad oggi sono 16.941.080 i vaccinati con prima dose in Italia. Seguendo l’andamento della scorsa settimana, si stima di raggiungere i 30 milioni di prime dosi verso il 20 giugno, tra circa sei settimane. Vedremo se a quel punto, come detto da Sileri, gli italiani potranno farne a meno all’aperto.