Lo ha sviluppato la società biotecnologica italiana Evvivax, guidata dall’amministratore delegato della Takis Biotech Luigi Aurisicchio. Funziona al 100%
Si chiama LinearDNA, è prodotto dall’italiana Evvivax, e si basa sulla medesima tecnologia del vaccino anti Covid per l’uomo sviluppato dalla società di biotecnologie Rottapharm di Monza e dalla società di Castel Romano Takis Biotech, il cui amministratore delegato, Luigi Aurisicchio è a capo anche di Evvivax.
È destinato ai nostri amici gatti e cani, innanzitutto, ma sarà utilizzato anche sui visoni (ricordate la strage di 17 milioni di esemplari in Danimarca?), particolarmente sensibili al virus, e successivamente, quasi certamente, sui nostri animali da allevamento.
Perché il vaccino anticovid per animali? Perché innanzitutto i gatti, ma i felini in generale risultano particolarmente suscettibili al coronavirus SARS-CoV-2, e lo sviluppo di un vaccino come LinearDNA è ritenuto importante anche per evitare che questi animali possano diventare un serbatoio per nuove varianti potenzialmente in grado di balzare all’uomo. Lo dimostrano i contagi in tigri e leoni ospitati nei giardini zoologici.
Come funziona il vaccino? Come abbiamo scritto, il vaccino ha lo stesso funzionamento di quello analogo destinato agli uomini prodotto da Rottapharm e Takis Biotech di cui ai primi di marzo è partita la sperimentazione: un prodotto tutto italiano che si basa sulla elettroporazione.
Cos’è l’elettroporazione? Con una scossa elettrica nel braccio, in concomitanza con l’iniezione. “Niente di doloroso”, spiegano alla Takis, “dura 35millisecondi e ha un’intensità di 40 volt, una piccola lampadina. Quel che si sente è una brevissima contrazione del muscolo. Ha l’effetto di aprire per un attimo la membrana delle cellule, giusto il tempo necessario a permettere l’ingresso del Dna”.
Come si inietterà questo vaccino? A differenza degli altri che vengono inoculati tramite ago, questo ha bisogno di uno strumento che assomiglia a una pistola: si appoggia sul braccio, il medico la spinge. Contemporaneamente un piccolo ago inietta il vaccino e quattro elettrodi producono l’elettroporazione.
Quando sarà pronto? «Se tutto andrà bene – ha dichiarato alla stampa Luigi Aurisicchio – d’estate saremo pronti per la fase tre, quella conclusiva. Abbiamo chiesto anche ai colleghi di ReiThera (altra società di Castel Romano ora in fase 2 di sperimentazione del suo vaccino, nda) di poter lavorare insieme, quando saremo più avanti».