Il governatore campano si è espresso a favore della riapertura al pubblico dei locali in orario serale, purché non si tratti di movida e nel rispetto delle norme antiCovid. Ancora aperto lo scontro con il Governo: “La mia sensazione è che navighi a vista”
di Nello Vicidomini
“Ad oggi la Campania viene privata di oltre 200mila vaccini. Abbiamo ricevuto un numero di vaccini pari al 25% della propria popolazione, ultima in Italia: è una vergogna“.
Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel consueto appuntamento in diretta social per fare il punto della situazione sull’emergenza Covid. “Una vergogna doppia – ha aggiunto – se si vede che siamo l’ultima regione per le consegne di vaccini Pfizer e Moderna. Ed è scandaloso che nessuno ponga fine a tutto ciò, siamo al limite della delinquenza politica. A fronte di questa realtà vergognosa è intollerabile dover ascoltare litanie e banalità. La mia sensazione è che il Governo navighi a vista. Noi avremmo bisogno di spirito unitario in questo momento nel nostro Paese. Occorre partire dalla realtà con un’operazione verità. Il dibattito pubblico oscila dalle banalità burocratiche alla demagogia. Manca la ragione per affrontare i problemi“. Il governatore ha parlato nuovamente del livello di stanchezza con cui convivono molte categorie economiche stremate dalle chiusure: “Dobbiamo avere una linea di rigore, ma quando il rigore si distacca dal buonsenso si chiama ottusagine. La Campania dice che siamo in una fase diversa oggi da un anno fa, perchè abbiamo i vaccini e settore economici stremati. La resistenza umana e psicologica di tanti è diventata debole. Dunque questa fase deve richiedere rigore ma anche buonsenso, in aiuto alle categorie economiche. Quindi è indispensabile mantenere la vaccinazione per fasce d’età e allo stesso tempo guardare al rilancio dell’economia e del lavoro“. De Luca ha poi annunciato che entro domani si concluderanno le vaccinazioni riservate agli over 80: “Rispetto a ciò dobbiamo combattere contro lo sciacallaggio, a cui rispondiamo con i dati: entro domani completiamo la vaccinazione degli over80 e siamo quasi al 40% degli over70, quindi non è vero che non diamo priorità agli anziani”. “In Campania – ha proseguito – non abbiamo salti di fila e prenotazioni. Qui non è avvenuto a differenza di altre parti di Italia. A dicembre c’è stata una giornata dimostrativa di propaganda, ma la campagna di vaccinazione è iniziata a metà gennaio“. Presto, inoltre, saranno consegnate le 240mila tessere di avvenuta vaccinazione ad altrettanti cittadini. Campania che sembra destinata a passare in zona arancione dopo più di un mese di zona rossa. Questo, secondo De Luca, dovrebbe portare a far riflettere su altre priorità della campagna vaccinale: “Se adesso la Campania va in zona arancione significa che da lunedì riaprono anche le superiore per almeno il 50%. Se è così, come facciamo a garantire la sicurezza degli studenti nel trasporto pubblico? Non credete che sia una priorità vaccinare il personale del trasporto pubblico? Questo significa non essere ottusi, facendo funzionare la ragione. C’è poi il comparto turistico che ha tempi ristretti: noi rischiamo di gettare nella disperazione centinaia e centinaia di lavoratori turistici. Fermo restando le categorie di età, io credo che bisogna accelerare i tempi per mettere in sicurezza il comparto turistico. Possiamo anche continuare come stiamo facendo, poi a fine estate verificheremo che abbiamo perso un’altra stagione turistica. Così come per il comparto della ristorazione“. De Luca ha infatti spiegato di essere a favore della riapertura al pubblico dei locali di sera, purchè non si tratti di movida e con rispetto delle misure anti-contagio: “Sinceramente non sono i ristoranti aperti con le misure di sicurezza a diffondere il contagio. Il problema da affrontare in zona arancione è la movida. Dobbiamo quindi consentire l’apertura serale in sicurezza fino alle 23, 23 e 30, ma dopo mezzanotte non ci deve essere nessuno per strada“. Ancora acceso invece il dibattito sulla scelta di vaccinare gli abitanti di Ischia e Capri per consentire la ripresa del turismo già in estate: “Sulla base di questa linea abbiamo pensato che fosse il caso di rendere le isole Covid-free, visti i pochi abitanti. La ricaduta economica e turistica è elevata, dunque la ragione ci dice che, completata la vaccinazione delle fasce d’età entro dieci giorni, poi dobbiamo vaccinare sulle isole. Non capisco la polemica sui bagnini del Nord o di altre parti d’Italia. Purtroppo mancano le dosi che permetterebbero una stagione turistica, e non solo, in sicurezza ovunque. Infatti la battaglia vera da fare sarebbe questa, svegliare il Governo e obbligare l’AIFA a pronunciarsi in tempi brevi su altri vaccini. Ciò ci permetterebbe di utilizzare velocemente il vaccino Sputnik che abbiamo già contrattualizzato proprio per tutte le categorie economiche“.