A cento anni dalla nascita dell’autore di Ninfa Plebea, la firma di uno storico protocollo che promette di onorarne la memoria. Lucia Rea: «Sentivo il dovere di riportarlo qui»
di Fabrizio Manfredonia
È stato firmato stamane, nell’aula consiliare di Nocera Inferiore, il protocollo d’intesa per l’attività di promozione culturale sulla figura di Domenico Rea tra i comuni di Nocera Inferiore e Sarno, la provincia di Salerno e il Dipartimento di scienze umane dell’Università degli studi di Salerno. Alla firma era presente anche la figlia del compianto autore, Lucia Rea.
Si tratta di un importante sottoscrizione che consentirà una più profonda conoscenza dell’intellettuale nato a Napoli cento anni fa e vissuto a Nocera Inferiore per lungo tempo frequentando anche molti comuni limitrofi.
Come ha ricordato il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato, Domenico Rea ha ambientato il suo romanzo più famoso “Ninfa Plebea”, vincitore del premio Strega nel 1993, proprio a Nofi immaginario paese dell’Agro, più volte associato a Nocera Inferiore ma che può facilmente ricondursi al vasto territorio dell’Agro Nocerino-Sarnese.
Il protocollo avrà come obiettivo principale non solo ricordare e celebrare la figura dello scrittore così da farlo conoscere anche alle «nuovissime generazioni», come ricordato dal presidente della provincia di Salerno Michele Strianese, ma in generale per investire in cultura e formazione e, per citare ancora una volta Strianese, per «recuperare il gap culturale maturato in questo anno e più di pandemia».
«È una splendida giornata perché oggi si celebra un rito che fa onore ad uno dei più grandi intellettuali del meridione – ha dichiarato il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora – probabilmente abbiamo un debito d’onore nei confronti di Domenico Rea. Le celebrazioni a cent’anni della sua nascita devono fare giustizia per un grande scrittore che probabilmente è stato poco compreso».
In rappresentanza del Dipartimento di scienze umane dell’ateneo salernitano è intervento il professore Vincenzo Salerno.
«Credo che oggi si stia celebrando – ha detto Salerno – un fatto importante e cioè la sensibilità che spesso non viene riconosciuta alla politica rispetto alla cultura che può essere collante per le comunità e rinascita».
Vincenzo Salerno, oltre a sottolineare «l’eccezionale attualità» di Domenico Rea, ha ricordato che, a partire da settembre, sia nell’ateneo provinciale che presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, si terranno degli incontri celebrativi su Rea che culmineranno con una mostra ospitata dalla Fondazione Formentini Mondadori che avrà luogo a Milano incentrata sulla figura dell’intellettuale campano con cimeli, carte e fotografie.
«Sono molto emozionata e molto felice – ha detto poi Lucia Rea, figlia di Domenico – per me si realizza un sogno. Una cosa che prima idealizzavo solamente e che invece si materializza. Con questo protocollo vorrei mettere per l’ultima volta la pietra su tutte quelle che sono state le incomprensioni tra Nocera e mio padre. Sentivo il dovere di riportarlo qui. Mi auguro che tutto questo porti a una ricerca su di lui».
La figlia dello scrittore ha anche raccontato episodi della sua infanzia, le descrizioni che il padre faceva di Nocera Inferiore, in particolare sulla natura della città e sull’eleganza che aveva anche in periodi di guerra.