Il presidente minaccia l’uscita dalla conferenza Stato-Regioni se non arriveranno le dosi promesse. E su Sputnik dice: «Che stiamo aspettando?» La replica di Figliuolo: «La campagna deve proseguire in modo uniforme»
di Fabrizio Manfredonia
È un Vincenzo De Luca quanto mai agguerrito e polemico nei confronti dell’esecutivo quello intervenuto a Benevento per l’inaugurazione dello Sportello Spazio Lavoro.
Oggetto del contendere sono ancora una volta i vaccini anti covid: secondo le direttive del governo Draghi la popolazione andrebbe vaccinata per fasce di età ma il governatore, per dire un eufemismo, non è d’accordo.
«Basta, non procederemo per fasce di età, altrimenti l’economia muore – ha dichiarato Vincenzo De Luca – ho appena finito di parlare con il commissario Figliuolo al quale ho detto che, una volta completati gli ultra ottantenni e i fragili, noi non intendiamo procedere per fasce di età. Dedicheremo la struttura pubblica a curare i fragili e le persone anziane ma lavoreremo anche sui settori economici perché se decidiamo di andare avanti solo per fasce di età, quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta».
Si tratta di un ripensamento di De Luca che, nei mesi scorsi, sembrava apprezzare la distribuzione dei vaccini per fasce d’età, salvo poi ricredersi e aprire le prenotazioni a determinate categorie professionali e infine ritornare a una divisione per età anagrafica.
Il rapporto non sempre idilliaco con l’esecutivo si è ulteriormente incrinato quando è stata esclusa la possibilità di immunizzare Ischia e Capri con l’obiettivo di consentire, per quanto possibile, una ripresa economica nella stagione estiva: l’ordinanza del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha rovinato i piani del governatore.
«Non possiamo vaccinare ad agosto – ha detto ancora De Luca – perché se no abbiamo perduto un altro anno turistico, noi procederemo esattamente come abbiamo deciso di fare. Abbiamo bisogno di tutelare la salute ma anche di dare il pane alla gente».
Non si è fatta attendere la replica di Figliuolo alle dichiarazioni di De Luca.
«Ribadiamo che la campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale – ha detto il generale – senza deroghe ai principi che la regolano».
Il presidente della giunta regionale è intervenuto anche sulla questione forniture di vaccini minacciando l’uscita della Campania dalla conferenza Stato-Regioni.
«Dobbiamo superare lo scandalo della mancata consegna dei vaccini. Ho appena comunicato a Figliuolo che se per aprile non arrivano in Campania i 200mila vaccini in meno che ci hanno sottratto nei 3 mesi che abbiamo alle spalle, prenderemo misure clamorose e intanto non parteciperemo più alle riunioni della Conferenza Stato-Regioni, perché non intendiamo più essere presi in giro».
Infine non è mancata una stoccata nei confronti di AIFA in merito alla tardiva pronuncia in merito al vaccino russo, prenotato da De Luca nelle scorse settimane: «Che stiamo aspettando per fare la verifica dello Sputnik? L’Italia dorme in piedi».