Monta la protesta contro il primo cittadino, che ha permesso e addirittura ha partecipato alla celebrazione della ricorrenza religiosa in una chiesa decisamente affollata
Insorgono le opposizioni a Pagani per la bravata del primo cittadino che ieri pomeriggio ha consentito malgrado i divieti nazionali e regionali una processione per la celebrazione della passione di Cristo tenutasi, con tanto di banda, presso la Confraternita di Maria Addolorata.
Anzi, il sindaco Lello De Prisco vi ha partecipato in forma ufficiale con tanto di fascia, in una cappella decisamente gremita.
A denunciare il primo cittadino i consiglieri Vincenza Fezza, Vincenzo D’Amato, Fabio Petrelli e Alessandro Umberto De Martino, che in una nota indirizzata a De Prisco scrivono tra l’altro che “denunciano il sindaco per le attività svolte in data odierna e lo interrogano sui motivi per i quali le regole possano essere barbaramente trasgredite dall’amministrazione, in un momento che seppur sia di festa, rappresenta un grosso problema di natura sanitaria per l’intera nazione.
Infatti, nonostante la fede che ci accomuna, sarebbe stato più giusto e rispettoso non celebrare la processione, in data odierna, per rispetto delle regole, ma soprattutto a tutela della pubblica salute, onde evitare assembramenti che invece si sono verificati.Ci si chiede quindi, oltre ai motivi della trasgressione, che non possono dinanzi ad una pandemia essere nemmeno di natura religiosa, vista la crisi sanitaria del nostro paese, quali siano i motivi per i quali gli amministratori possano trasgredire le regole e come mai non sia stata presente la pubblica autorità durante la celebrazione”.
I consiglieri hanno colpito nel segno, tanto che come essi stessi scrivono “ci si chiede come mai il video che testimoniava lo svolgersi dell’attività di oggi sia scomparso improvvisamente dai canali ufficiali del sindaco”.
Non si conoscono al momento quali le conseguenze di questo episodio, e mentre in molti chiedono le dimissioni del primo cittadino, un laconico comunicato del priore della Confraternita, Rino Buonocore, afferma che “Ciò che succede per strada o in altri luoghi lontani dalla nostra Chiesa, però, non è di nostra competenza e non può di certo esserlo. Quanto si è verificato ieri ci rattrista profondamente; non siamo qui per cercare un colpevole, né tantomeno puntiamo il dito contro qualcuno”.