Questo mondo è ormai pieno di acronimi. Ma sono davvero necessarie queste sigle che, in un certo qual modo, rispecchiano il ‘nuovo’ funzionamento dell’istituzione educativa?
di Francesco Li Pira
Negli ultimi decenni si è assistito a un proliferare di acronimi fastidiosi, spesse volte di difficile interpretazione o scioglimento, che sono diventati la quintessenza dell’istituzione scolastica.
Ma sono davvero necessarie queste sigle che, in un certo qual modo, rispecchiano il ‘nuovo’ funzionamento della scuola? In pratica si è spostato il focus dell’osservazione dal contenuto al contenente e pare che la panacea dell’ansia modernista della scuola si sia ridotta alla sovrabbondanza di sigle, come in ogni comparto della Pubblica Amministrazione.
A complicare ulteriormente il quadro, ogni Ministro che si è avvicendato a Viale Trastevere (sarebbe lungo elencare le sigle con le quali il Ministero preposto alla formazione scolastica è stato nominato a seconda del colore dei Governi) ha pensato di lasciare un proprio sigillo con una bella riforma … col risultato che ora: il re è nudo! Eh sì, le problematiche del Covid hanno fatto emergere il caos totale che ruota attorno al mondo scolastico e, soprattutto, hanno palesato le croniche lacune e le criticità della Scuola, celate dietro a una burocraticamente volgare pittura glitterata.
Nel mondo scolastico, dopo una sospensione di sei mesi, pare si fosse trovato un contenente riformistico per arginare la pandemia con la scelta dei banchi monoposto (sia quelli classici che quelli su ruota), per così mettere in sicurezza scuole e alunni. Qual è il risultato? Che a novembre non tutte le scuole hanno ancora avuto i banchi e che con l’ingente cifra, che alcune stime dicono essere nell’ordine di varie migliaia di miliardi del vecchio conio in lire, si sarebbe potuto mettere mano a un vero programma di adeguamento dell’edilizia scolastica (non di rado ferma, visto che i fondi europei c’erano, e non dilapidarli dietro all’acquisto di device o strumentazione poco adeguata, visto che le aule e le aule spesso sono malridotte e che nelle scuole non di rado ci piove a causa della scarsa (o inesistente) manutenzione ordinaria. Ecco la scelta volutamente provocatoria del titolo!