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Ex calciatore della Nocerina e persona stimata e conosciuta soprattutto nel quartiere Casolla, poche settimane fa è stato uno dei nocerini falcidiati dall’epidemia
di Valerio D’Amico
Si celebra oggi la prima giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid.

Bandiere a mezz’asta e manifestazioni di cordoglio in tutti i comuni di Italia dove, ad oggi, si registrano 103.432 morti a causa del virus. La data, scelta dal Parlamento, coincide con il giorno preciso in cui dodici mesi fa Bergamo e l’intero Paese si trovarono ad assistere impotenti alla tetra sfilata di camion dell’Esercito che portavano via le bare dei defunti perché anche cimiteri e forni crematori erano al collasso. Ed è proprio a Bergamo che questa mattina alle ore 11 il premier Mario Draghi renderà il suo personalissimo omaggio, deponendo una corona di fiori al cimitero monumentale della città. Un pensiero andrà, ovviamente, anche al personale sanitario che continua a distanza di trecentosessantacinque giorni a lavorare incessantemente per combattere e distruggere un nemico diventato sempre più prevedibile e insidioso.
Anche la Campania, la provincia di Salerno e l’Agro hanno pagato un prezzo carissimo, con migliaia di famiglie provate dal dolore straziante di perdere un proprio caro, giovane o anziano che sia, senza potergli rendere l’ultimo saluto. La nostra redazione ha deciso, proprio in questa giornata, di raccogliere la testimonianza della signora Antonella Lepre, nocerina toccata in prima persona dal dramma del Covid che pochi mesi fa le ha portato via il padre Giuseppe, ex calciatore della Nocerina e persona stimata e conosciuta soprattutto nel quartiere Casolla.

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