Una 20enne è stata costretta a subire atti persecutori, minacce, furto d’identità ed accessi abusivi ai profili social, e persino un falso funerale di un familiare della vittima
È finito in carcere a Bellizzi Irpino il 35enne stalker di Atripalda che ha tormentato gli ultimi anni di vita di una ventenne battpagliese.
Gravissime le accuse a suo carico: per atti persecutori, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistemi informatici ed evasione. L’uomo inatti avrebbe dovuto essere ai domiciliari per un’accusa di truffa. A mettere fine alla vicenda il coraggio della ragazza, che ha denunciato lo stalker alla Polizia.
D.C.C., queste le inziali del persecutore, classe 1986, aveva preso di mira la giovane donna con cui non aveva mai avuto alcuna relazione di alcun tipo, e che aveva incontrato una volta sola, alcuni anni fa, facendo recapitare alla vittima doni non graditi, facendo portare a lei e alle sue colleghe la colazione al lavoro, per esempio. Inoltre, contattava i familiari della donna e tutte le persone a lei vicine, accedendo tra l’altro abusivamente ai suoi account sui profili social e perfino alla posta elettronica della donna. Lo stalker avellinese, insomma, era riuscito a prendere completo possesso dei suoi profili sostituendosi a lei nelle conversazioni con i suoi contatti e, nel mese di febbraio, avendo avuto accesso alla copia dei documenti tramite la mail personale, incurante delle conseguenze delle proprie azioni, ha attivato alcune utenze a nome della vittima, creando nuove e-mail e profili social tutti riconducibili ad essa.
L’avellinese ha perfino contattato un’agenzia funebre, chiedendo al gestore di recarsi presso la casa della donna per l’organizzazione di un funerale di un familiare della vittima. Un decesso che, in realtà, non si era affatto verificato.
Ora avrà tempo di meditare sui danni prodotti tra le sbarre di un carcere.