Il governatore ha precisato che lo stop al lotto in questione è dovuto a delle verifiche in corso dopo alcuni problemi. A tal proposito ha voluto ricordare che in tutta Europa milioni di persone hanno ricevuto la somministrazione di questo vaccino senza conseguenze
di Redazione
Ha cercato di fare chiarezza dopo le ultime notizie il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nel consueto appuntamento in diretta social per fare il punto della situazione sull’emergenza Covid, il governatore ha inevitabilmente parlato anche della questione relativa alla sicurezza del vaccino AstraZeneca.
“In queste ore – ha spiegato De Luca – dobbiamo fare i conti con un problema che ha riguardato il vaccino AstraZeneca, somministrato a forze dell’ordine e mondo della scuola. Prima osservazione: evitiamo psicosi, evitiamo situazioni di angoscia perchè non c’è motivo. Si è verificato un problema di cui dobbiamo parlare con chiarezza. Ci sono state alcune ricadute che vanno verificate in persone che hanno avuto la somministrazione di AstraZeneca. Ora tenete conto che sono milioni in Europa e ci sono state poche decine di casi anche gravi. Bisogna verificare però se c’è un nesso tra il vaccino e le patologie convenute. Allora è stata sospesa anche in Campania la somministrazione di un lotto in relazione al quale si sono verificati problemi per alcuni cittadini. Per motivi prudenziali attendiamo verifiche dall’Istituto Superiore della Sanità, un atto doveroso. Ma evitiamo un clima di angoscia, stiamo tranquilli, verifichiamo quello che è successo“. Curva dei contagi che non rallenta, in particolare in Campania, anche se ormai è tutto il Paese ad essere coinvolto con numeri rilevanti: “L’Italia è entrata in pieno nella terza ondata di epidemia, con ormai un Paese intero in zona rossa. In Campania già ci siamo e continuiamo a registrare un numero di positivi che è estremamente elevato, con 500 sintomatici. Voi capite che dovremo liberare ogni giorno cinquanta posti in più nel sistema ospedaliero. Una situazione seria. Reggiamo ancora le degenze, con le terapie intensive ma è assolutamente necessario bloccare la crescita del contagio. Altrimenti tra dieci giorni saremo costretti a chiudere altri reparti per accogliere i pazienti Covid. Dobbiamo capire che i nostri comportamenti devono diventare simili a quelli di febbraio-marzo dello scorso anno: si sta in casa quando non è estremamente necessario uscire. Non è ancora chiaro che siamo in guerra. Purtroppo non tutti l’hanno capito, sia i nostri concittadini sia alcune istituzioni assolutamente indifferenti a questa emergenza. In Israele hanno fatto le vaccinazioni nei motel, in autostrada, davanti ai bar. In Italia siamo ancora a guardare i peli, i contropeli e i sottopeli in una situazione di guerra quando c’è da aprire un centro vaccinale“. Poi De Luca ritorna sulla campagna vaccinale, in particolare per fare chiarezza sulle priorità delle categorie più a rischio e smorzare sul nascere eventuali polemiche: “Chiariamo che per le vaccinazione c’è una sola priorità, lo dico in relazione a notizie che sono emerse. La priorità è data dal personale sociosanitario, dalle residenze sanitarie assistite, dagli ultraottantenni e dalle fasce deboli, cioè i disabili, i malati cronici, i cardiopatici, i malati oncologici, di diabete e di malattie rare, in Campania un milione di cittadini. Poi vi è una seconda categoria che ci è stata indicata dal Governo, ossia mondo della scuola e forze dell’ordine. Per i primi vengono utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna, come indicato. Per chi non ha patologie viene utilizzato AstraZeneca. Due vaccini diversi e due percorsi diversi. Credo che dalla prossima settimana si inizierà con le persone delle fasce deboli, il problema è che il vaccino Pfizer non c’è nella misura necessaria“. Proprio nelle intenzioni del Governo, sembra necessario ormai procedere per fasce d’età subito dopo le categorie a rischio. De Luca si è detto completamente d’accordo: “Noi puntiamo a concludere questo calvario entro il 2021 e tornare alla normalità. Senza vaccinazione e immunità di gregge alla normalità non torniamo. Mi sento di chiedere ancora un sacrificio ai nostri concittadini. Questo significa che, oltre le categorie fragili, da oggi in poi si procede per fasce d’età, e mi pare che il Governo si stia orientando finalmente verso questa decisione, altrimenti continua il caos. Dovunque ci siamo messo a disposizione personale medico, fabbriche, campagne, imprese, centri di distribuzione, noi andremo avanti. Faremo intanto una battaglia per avere una distribuzione equa dei vaccini in proporzione alla popolazione“.