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Salta (quasi sicuramente) la riapertura di cinema e teatri; l’esecutivo ipotizza la super zona rossa nei weekend ma non esclude un lockdown generalizzato
di Fabrizio Manfredonia
cinema chiusoNonostante il DPCM dello scorso 6 marzo sia in vigore solo da pochi giorni, si pensa già ad ulteriori integrazioni in senso restrittivo.

Tra le novità introdotte dall’ultimo decreto firmato Mario Draghi, quella inerente il mondo dello spettacolo sembrava dare una certa speranza ad un settore fermo ormai da un anno: secondo il provvedimento dal 27 marzo sarebbero potuti riaprire, almeno in zona gialla, i cinema, i teatri e le sale da concerto. La realtà dei fatti è che però, a causa della precipitazione della situazione epidemiologica, difficilmente si concretizzerà questa possibilità; si deciderà ufficialmente intorno al 20 marzo ma le speranze sono poche.
Il decreto in vigore da 6 marzo al 6 aprile ricordiamo, pur non accontentando in pieno le richieste del ministero dei Beni Culturali, aveva previsto degli accorgimenti per consentire la ripresa delle attività: si passava dalla previsione di biglietti nominali, all’obbligo di indossare la mascherina FFP2 per tutta la durata degli spettacoli e ancora all’obbligo, in capo ai gestori, di sanificare le sale periodicamente e di ridurre il numero di spettatori al 25% della capienza fino ad un massimo di 200 persone al chiuso e di 400 all’aperto.
Oltre all’improbabile riapertura di cinema e teatri, l’aggravarsi della situazione dei contagi oltre che l’esplosione delle varianti del COVID-19, potrebbe portare ad ulteriori misure restrittive già dal prossimo weekend.
L’ipotesi più accreditata è che l’esecutivo guidato da Mario Draghi stia vagliando, insieme al Comitato Tecnico Scientifico, la possibilità di istituire la zona rossa nei weekend indistintamente anche per le regioni gialle e arancioni, anticipando anche il coprifuoco alle 20 o alle 19; ipotesi ulteriore sarebbe una super zona rossa molto simile al lockdown di un anno fa per tutto il territorio nazionale così da frenare i contagi e al contempo velocizzare la somministrazione dei vaccini. Non si hanno al momento certezze: sapremo qualcosa in più venerdì prossimo quando si valuterà la situazione epidemiologica.

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