L’Italia, a cui fra l’altro spetterà per la prima volta la guida del G20, avrà una posizione accondiscendente con l’isolamento economico di Cina e Russia, come richiesto da Biden
di Ettore Verrillo
Stamane il neonato esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce si è presentato al Senato per ottenere la sua prima fiducia, in vista del voto alla Camera.
Abbiamo così potuto sentire il discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi che, come richiesto dalla larghissima maggioranza che gli ha annunciato il sostegno (tutte le forze parlamentari ad esclusione di Fratelli d’Italia e Sinistra italiana), ha esposto obbiettivi generali e largamente condivisi, per evitare di creare sin da subito divisioni fra le forze politiche che lo sostengono.
In particolare, fra gli obiettivi prioritari di questo governo ha indicato il superamento della pandemia sul territorio nazionale, la predisposizione del piano next generation EU e, soprattutto, il varo delle riforme che dovranno accompagnarlo, fra cui sono state indicate prioritariamente la conversione in chiave ecologica dell’industria (ammettendo che alcuni settori industriali obsoleti non sopravvivranno a questa fase), la riforma della pubblica amministrazione e quella fiscale, ritenuta “architrave della politica di bilancio”.
Tali dichiarazioni programmatiche sono destinate a raccogliere il consenso generale dell’opinione pubblica e dei partiti, almeno fino a quando non si entrerà nel merito delle stesse e, dunque, inevitabilmente bisognerà fare scelte che non potranno accontentare tutti, né nel Paese, né nel Palazzo.
In riferimento alla politica estera il Presidente del Consiglio ha, però, voluto chiarire con perentorietà che “questo Governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione Europea, e come protagonista dell’alleanza atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori”.
Chi in questi anni ha ritenuto che atlantismo ed europeismo fossero sinonimi e che, all’interno di quello che noi siamo soliti chiamare occidente non vi fossero divisioni tattiche e talvolta strategiche fra le Nazioni che lo compongono, probabilmente non avrà notato questo passaggio, ma, alla luce della storia personale del Presidente Draghi, delle posizioni internazionali del precedente Esecutivo, degli attuali rapporti fra le due sponde dell’Atlantico e fra queste ed il resto del Mondo, Cina e la Russia in primis, tali affermazioni possono contiene indicazioni strategiche non scontate.Probabilmente, con questa affermazione programmatica, si è voluto affermare che il nostro Paese si dovrà riallineare ai propri alleati, primo fra tutti gli USA, abbandonando spericolate quanto imprudenti aperture alla Cina, che hanno contraddistinto gli esecutivi Conte.
Tale riaffermazione di vicinanza strategica agli USA, però, contiene anche una conseguenza: l’allineamento alle direttive strategiche statunitensi sarà primario, anche rispetto alla solidarietà europea.
Da qui, ne deriva che probabilmente nei prossimi mesi l’Italia, a cui fra l’altro spetterà per la prima volta la guida del G20, avrà una posizione accondiscendente con l’isolamento economico di Cina e Russia, richiesto agli alleati dall’amministrazione Biden e questo, anche a discapito della Germania che con Cina (vedi l’accordo di principio su 650 miliardi di investimenti cinesi in EU, discusso a dicembre) e Russia (vedi il gasdotto Nord Stream 2, che collegherà Russia e Germania) con cui da sempre coltiva relazioni economiche, divenute ancor più solide negli anni di Trump e del bilateralismo statunitense.
Quanto questa divaricazione fra atlantismo ed europeismo crescerà in futuro non è dato saperlo, ma ciò che possiamo immaginare è che nei prossimi anni, in nome dei diritti umani e della democrazia (irrinunciabili principi e valori), e talvolta a discapito dei nostri interessi economici, ci verrà chiesto di ridurre, se non addirittura troncare, le relazioni con gli avversari strategici degli USA e, quando ciò avverrà, sembra chiara la risposta che arriverà dal nostro Governo.