ll neo premier scioglie la riserva e presenta la squadra dell’esecutivo: 23 ministeri tra vecchie conoscenze e i cosiddetti “tecnici”. Nessuno incaricato allo Sport
Nasce ufficialmente il governo Draghi. Stasera il premier incaricato è, come si dice in gergo, salito al Colle, sciogliendo la riserva e presentando al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la lista dei ministri. La squadra di governo rispecchia le indiscrezioni circolate fin da subito di un esecutivo sia tecnico che politico: diverse le sorprese, ma anche molte le riconferme con in più la novità del Ministero per la Transizione Ecologica.
Ecco l’elenco dei 23 neo ministri, 15 dei quali politici e 8 tecnici.
Tra i riconfermati, che già avevano ricoperto la medesima carica nell’ultimo governo capitanato da Giuseppe Conte, i pentastellati Federico D’Incà,che mantiene la carica di ministro per i Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio che sarà ancora ministro degli Esteri; sempre per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, Stefano Patuanelli lascia lo Sviluppo Economico per il ministero dell’Agricoltura; Fabiana Dadone passa dalla Pubblica Amministrazione alle Politiche Giovanili. Per quanto riguarda il centro-destra, Renato Brunetta di Forza Italia sarà ministro per la Pubblica Amministrazione, come già accaduto nel governo Berlusconi dal 2008 al 2011; anche le forziste Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna faranno parte della squadra di governo, la prima come ministro agli Affari Regionali e la seconda come ministro per il Sud.
Quote Lega: ad Erika Stefani, già ministra nel primo governo Conte, andrà il ministero alla Disabilità; a Massimo Garavaglia il Turismo. Giancarlo Giorgetti, vicesegretario federale della Lega sarà ministro allo Sviluppo Economico.
Anche il centro sinistra avrà i suoi nomi nel primo governo firmato Mario Draghi: Elena Bonetti di Italia Viva mantiene il ministero delle Pari Opportunità; Lorenzo Guerini del Partito Democratico mantiene la carica ricoperta nell’ultimo esecutivo di ministro della Difesa, così come Dario Franceschini che sarà ancora ministro della Cultura. Andrea Orlando, vicesegretario Dem, sarà ministro del Lavoro. Confermato anche Roberto Speranza alla Salute.
Veniamo ora ai “tecnici”.
Vittorio Colao, esperto del mondo delle comunicazioni sarà ministro della Transizione Digitale; Luciana Lamorgese sarà ancora ministro dell’Interno; Marta Cartabia, prima donna a ricoprire la carica di presidente della Corte Costituzionale, sarà ministro della Giustizia; Daniele Franco, già direttore generale di Bankitalia, sarà ministro dell’Economia; Roberto Cingolani, fisico e responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo s.p.a, sarà ministro della Transizione Ecologica; all’economista Enrico Giovannini andrà il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; gli accademici Patrizio Bianchi e Cristina Messa si divideranno Istruzione e Università. Infine, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri sarà il magistrato Roberto Garofoli.
Nessuno ricoprirà la carica di ministro dello Sport e non è chiaro se le competenze in merito saranno distribuite ad un altro dicastero (per esempio accorpandolo al ministero per le Politiche Giovanili); si tratta di un’assenza destinata a far discutere soprattutto per quello che sarà lo sport post pandemia e il recente rischio di non partecipazione degli azzurri alle Olimpiadi di Tokyo. Chi tutelerà, dunque, questo settore?
Domani intorno alle 12 il giuramento del nuovo esecutivo.