Dall’articolo 1 del CCNI si evince che la Dad è uno strumento adoperabile unicamente per fronteggiare l’emergenza sanitaria da coronavirus. Tale modalità non può essere disposta per altre cause di forza maggiore (come il maltempo)
di Danila SarnoA causa dell’allerta meteo diramata dalla Protezione Civile della Regione Campania, in numerosi comuni dell’agro nocerino-sarnese le attività didattiche sono state sospese per la giornata di oggi, 9 febbraio. Anche il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale, “demandando alla determinazione dei presidi delle singole scuole la disposizione delle attività didattiche a distanza (Dad)”.
Quest’ultima precisazione, che affida ai singoli dirigenti scolastici la scelta sull’uso della didattica a distanza, ha attirato l’attenzione di numerosi cittadini, preoccupati che la Dad da strumento utilizzato per far fronte al rischio di contagio possa diventare, una volta cessata l’emergenza sanitaria, usuale rimedio al problema della sospensione delle lezioni durante le allerte meteo, con un impatto negativo, secondo alcuni, sugli alunni.
La questione, da tempo motivo di contrasti tra sindacati, genitori e politici, richiede alcune premesse.
Va detto, innanzitutto, che il sindaco o il prefetto possono disporre con propria ordinanza la chiusura delle scuole, tra l’altro, per cause di forza maggiore come un’allerta meteo.
Va poi ricordato che l’articolo 1 comma 1 del CCNI (contratto collettivo nazionale integrativo) stabilisce che la didattica a distanza è consentita esclusivamente per lo stato di emergenza da Covid 19 e non è possibile utilizzarla per altri motivi. Da tale contratto collettivo i singoli istituti scolastici non possono discostarsi.Alla luce di ciò, risulta opportuno operare una distinzione: da un lato, i docenti già impegnati nella Dad, che devono continuare a fare lezione con tale modalità anche in caso di chiusura delle scuole per cause diverse dal Covid; dall’altro lato, le classi impegnate nella didattica in presenza, che non possono svolgere la didattica a distanza nei giorni in cui le lezioni vengono sospese per allerta meteo.
Insomma, allo stato attuale, la didattica a distanza non può essere utilizzata per motivi diversi dall’emergenza Coronavirus. Una simile soluzione potrebbe essere presa in considerazione in futuro, ma avrebbe bisogno di un’apposita regolamentazione contrattuale che, per ora, manca.