Registrati 2.280 nuovi positivi in ambito scolastico negli ultimi dieci giorni. In serata si riunirà l’Unita di Crisi per valutare la situazione epidemiologica di questi numeri e per proporre eventuali misure da adottare
di Nello Vicidomini
Nella consueta diretta socia del venerdì pomeriggio, il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid-19, soffermandosi in particolare sull’aumento dei contagi che si stanno registrando negli ultimi giorni nelle scuole della regione.
“Avevo dato alcune raccomandazioni al mondo della scuola la scorsa settimana – ha spiegato il governatore – segnalando problemi dopo aver raccolto le preoccupazioni della maggioranza di genitori e docenti. Il Ministro della Pubblica Istruzione continua ad esercitare pressioni sui dirigenti scolastici per far aprire sempre e comunque a prescindere. Vorrei che partissimo tutti da una condizione: la priorità assoluta è tutelare la salute dei nostri figli, su cui dovremmo essere tutti d’accordo“. I dati sui positivi in ambito scolastico sono abbastanza allarmanti, soprattutto se si considera una possibile crescita esponenziale anche tra i contatti stretti: “In dieci giorni di apertura, dal 25 gennaio al 4 febbraio, nella fascia 0-5 anni abbiamo registrato 573 positivi, nella fascia 6-10 anni 617 casi, nella fascia 11-13 anni 351 positivi; nella fascia 14-19 anni ben 739 casi positivi. Complessivamente 2.280 nuovi contagi, tra docenti, alunni e personale“. De Luca ha quindi annunciato misure drastiche che potrebbero essere adottate già a partire da questa sera: “L’Unità di Crisi si riunirà tra qualche ora e valutando questi dati e altri ci darà il proprio orientamento e in base a quello prenderemo le nostre decisioni. Ma è del tutto evidente che questa situazione non la possiamo reggere. Le alternative sono queste: intervenire subito alla luce dei pesanti dati, facendo in modo che non si estendano alle famiglie, oppure intervenire tra un mese con le terapie intensive già ingolfate, piangendo ulteriori morti“. Il presidente campano ha spiegato il proprio punto di vista sull’inefficacia della “zona gialla“: “La Campania è stata una delle regioni che ha goduto per settimane della collocazione nella zona gialla. Tuttavia, è stata accompagnata da controlli zero, quindi era prevedibile che si arrivasse ad una ripresa forte di contagi. Da una settimana stiamo registrando un tasso di positivi estremamente pesante, sui 1500 nuovi positivi con percentuali intorno al 10%. I canali di ripresa dei contagi sono due: la movida e gli assembramenti nelle strade, con tantissimi senza mascherine, e la riapertura delle scuole. Credo che dobbiamo dire con chiarezza al Governo che è arrivato il momento di prendere decisioni nazionali adeguate. La scelta di andare avanti con le mezze misure, con le zone colorate, non ci ha mai convinto, perchè non è stato contenuto il contagio. Dobbiamo fare un discorso difficile ma di verità: quando ci sono comportamenti irresponsabili noi non riprendiamo a vivere, ma prolunghiamo il calvario dell’epidemia. L’unica risposta vera all’epidemia sono le vaccinazioni di massa e finchè non avremo vaccinato in misure importante le nostre comunità noi non risolveremo il problema“. Campagna di vaccinazione che dopo un buon avvio ha subito un drastico rallentamento a causa della scarsità delle forniture: “Abbiamo ricevuto 50mila vaccini in meno in relazione alla popolazione nella fase 1, quella relativa ai sanitari. La distribuzione è stata profondamente squilibrata, con criteri profondamente sbagliati. Adesso si apre la seconda fase, quella degli ultraottantenni. Noi attendiamo di recuperare i vaccini non avuti nella prima fase, poi fra due mesi attendiamo di recuperare quelli della seconda“. La campagna vaccinale rischia quindi di allungarsi addirittura fino al 2023 con questo andamento: “Per uscire dalla pandemia dobbiamo vaccinare il 70% degli italiani, con due somministrazioni a cittadino. Questi sono i numeri: avremo per il mese di febbraio 277mila dosi tra Pfizer e Moderna e 104mila dosi di AstraZeneca, se e quando verranno. Dividiamo questi numeri per due: circa 180mila persone vaccinate tra metà febbraio e metà marzo. In Campania dovremmo vaccinare 4 milioni e 600mila persone, ma con questo ritmo in dieci mesi avremo un milione di vaccinati. Quindi si finirebbe nel 2023. E non stiamo parlando dell’effetto varianti, perchè per adesso ci è stato detto che il vaccino copre almeno quella inglese. Ma se venissero fuori varianti non coperte dai vaccini, saremmo trascinati in una tragedia senza fine. Attendiamo che ci sia un incremento nelle forniture“. Notizia del giorno è che il vaccino italiano Reithera è pronto per i test. Oltre allo Spallanzani di Roma, è stato scelto anche l’ospedale Cotugno per la sperimentazione e da marzo verranno selezionati volontari. Tra i tanti temi affrontati, De Luca si è soffermato anche sul nuovo Governo in costruzione e su Mario Draghi con parole di elogio: “Una personalità di grande rilievo e prestigio sul piano internazionale. Abbiamo iniziato a sentire aria nuova, dopo un decennio di demagogia fatto di supponenza e incompetenza, nel quale non siamo stati capaci di approvare uno straccio di riforma istituzionale che strappasse l’Italia dalla palude della politica politicante. Con la seconda nomina di Conte avevamo pensato di essere in un Paese normale, ma non era normale muoversi in quel modo politicamente, passando da una maggioranza all’altra di segno opposto. La mediazione e il compromesso non coincidono con la dignità politica. Ci auguriamo che si consolidi un processo di maturazione e di serietà“.