Il numero uno del sodalizio napoletano Raffaele Niutta è stato clamorosamente costretto a fare ritorno a casa senza assistere alla sconfitta dei suoi al “Novi” di Angri. La posizione della società di Maiorino
“Vergongoso, disonorevole, scandaloso. Abbiamo ricevuto un’accoglienza a dir poco immorale ed indecente. Ci siamo recati allo stadio in 41 unità (40 quelle ammesse dai protocolli anticovid n.d.r.). L’ultimo ad essere arrivato presso lo stadio è stato il nostro presidente Raffaele Niutta, rimasto purtroppo alla porta; inutile chiedere l’intervento del presidente dell’ASD Nocerina Calcio 1910. Un membro della società rossonera ci ha detto: «Uscite uno di voi e fate entrare chi volete». Resta il grande rispetto che la nostra società tutta ha sempre nutrito per le immense e grande dirigenze passate della Nocerina, che vanterà per sempre una gloriosa storia”.
È questo, in sintesi, il contenuto di un duro comunicato apparso sul profilo ufficiale Facebook dell’Afragolese poche ore dopo la conclusione della gara contro la Nocerina, persa per due reti a zero dagli uomini di Gigi Squillante. L’episodio denunciato non era passato inosservato ai giornalisti presenti ieri al “Novi” già nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, quando in tribuna c’è stato un battibecco tra un componente della società afragolese e il presidente della Nocerina Paolo Maiorino, che ha immediatamente tentato di giustificarsi spiegando di non essersi avveduto di quanto stesse accadendo nei concitati momenti che precedevano l’inizio della gara.
Puntuale è arrivata, comunque, anche la risposta formale e ufficiale della società rossonera, che riportiamo integralmente nella speranza che tale situazione non lasci ulteriori strascichi polemici e, soprattutto, che episodi del genere non accadano più in riferimento a un club glorioso come la Nocerina.
“Alla scrivente società – si legge sulla pagina ufficiale Facebook Casa Nocerina – è arrivata una lista di 45 nominativi tra tesserati, dirigenti e collaboratori, quindi superiore alle norme della Lnd in vigore normalmente per le partite a porte chiuse e tassativamente in fase di pandemia. Tali norme, ovviamente a conoscenza delle forze dell’ordine, che sono chiamate a farle rispettare, hanno causato l’intervento obbligato dei rappresentanti del Commissariato di Pubblica Sicurezza al raggiungimento del numero delle 40 unità previste.
La scrivente società organizza le partite casalinghe in stretto contatto con le Forze dell’Ordine e nel rispetto dei regolamenti federali, in nessun modo consentendo l’ingresso di tifosi sugli spalti per assistere a tali eventi a porte chiuse, limitandosi a concedere accrediti stampa e per il personale indispensabile alla diretta web e all’organizzazione dell’incontro. In merito al citato non ingresso del presidente della società Afragolese, si precisa che dal numero 41 in poi nessuno è stato fatto entrare dalle forze dell’ordine, indipendentemente dalla carica o dalla mansione rivestita, anzi con il placet delle stesse a fare entrare comunque il presidente però nell’ambito di 40 e non oltre persone (quindi con l’uscita di qualche accreditato già entrato) a dimostrazione della regolarità del comportamento del club rossonero e, forse, dell’improvvida decisione altrui di non inserire il nominativo del presidente tra i primi 40 nominativi. Inoltre si sottolineano le pressioni indebite, ricevute telefonicamente nei giorni scorsi, da persona che figura nell’organigramma dell’Afragolese, società che rispettiamo comunque, per trasmettere la partita in chiaro e per richiedere il via libera a dubbi accrediti stampa. In quanto alle espressioni presunte di discriminazione territoriale, tutti possono testimoniare che non appartengono al nostro stile e nemmeno al nostro comportamento, nella vita e nello sport. Nelle prossime ore, pur nel rispetto delle norme sulla privacy, la scrivente si riserva di pubblicare l’elenco dei nominativi inviati dalla società ospitata, per dare a tutti la possibilità di constatare il numero elevato di accrediti richiesti”.