Questa notte il trasferiento del mammifero attraverso il Golfo per effettuare la necroscopia. Potrebbe essere l’esemplare più grande mai visto nel Mediterrano. Il Parco Marino di Punta Campanella è pronto ad esporla
di Redazione
La balenottera comune, rinvenuta morta nei giorni scorsi nel porto di Sorrento, è partita ieri sera tardi dalla penisola sorrentina per il suo ultimo viaggio in mare. Nella notte è arrivata nei cantieri Megaride del porto di Napoli.
Un trasferimento avvenuto grazie all’impiego di mezzi e uomini della Capitaneria di Porto di Napoli, Castellammare di Stabia e Sorrento. Già nella giornata di oggi è stata sottoposta alle prime valutazioni da parte del team guidato da Sandro Mazzariol, professore presso l’Università degli studi di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del Cetaceans strandings Emergency Response Team (Cert), la squadra che si occupa in tutta Italia e anche all’estero della gestione di spiaggiamenti di cetacei di grosse dimensioni. A collaborare anche il C.Re.Di.Ma., centro di referenza degli Istituti zooprofilattici per gli spiaggiamenti di mammiferi marini sulle coste italiane. “Sono stati giorni molto complicati. La morte della balenottera ha colpito tutta la comunità – ha spiegato Lucio Cacace, presidente dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella che ha seguito fin dall’inizio la triste vicenda. Il peso e le dimensioni dell’esemplare hanno creato non pochi problemi logistici e organizzativi. Ma noi abbiamo insistito e voluto a tutti i costi che fosse effettuata la necroscopia e dopo ci auguriamo la musealizzazione“. Si spera che le condizioni dell’animale possano consentire alle analisi necroscopiche di individuare i fattori che hanno portato la balenottera al decesso. Le valutazioni post mortem sull’animale serviranno anche ad approfondire le conoscenze sulle caratteristiche della specie e dell’esemplare stesso, grazie all’aiuto degli studiosi del Museo di Storia Naturale di Milano e dell’Istituto di Ricerca Tethys. “Nei nostri mari – precisano i ricercatori di Tethys – convivono due popolazioni, una propriamente mediterranea, e una di balenottere comuni provenienti periodicamente dall’Atlantico che generalmente non si spingono oltre le Baleari. Le analisi genetiche potranno confermare la provenienza dello sfortunato animale“. Se le dimensioni stimate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, ossia 23,50 metri circa, verranno confermate, ci troveremmo di fronte alla più grande balenottera comune mai registrata lungo le coste del Mar Mediterraneo. Un esemplare da record. Il Parco Marino di Punta Campanella vorrebbe che si conservasse lo scheletro per installarlo e creare una zona museo dove esporlo per progetti di educazione e sensibilizzazione ambientale in penisola sorrentina.