Il governatore campano, nella solita diretta del venerdì, ha dichiarato che la scelta del Governo di alleggerire le misure per la regione non deve considerarsi un “rompete le righe”. Quindi ha invitato i cittadini a non abbassare la guardia al di là dei colori
di Nello Vicidomini
Tanti gli argomenti toccati dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, nel consueto appuntamento in diretta per fare il punto della situazione sull’emergenza sanitaria e sulla campagna vaccinale anti-Covid nella regione.
Il governatore ha iniziato il proprio discorso commentando brevemente la situazione attuale di crisi del Governo: “Abbiamo una situazione francamente imbarazzante, come se non avessimo già abbastanza problemi, che sta screditando l’Italia in Europa e nel mondo. Può succedere di tutto“. Poi si è detto nuovamente contrario alle misure previste dal nuovo DPCM, ancora zone a colori, con la Campania in fascia gialla: “Il Governo sta mantenendo la sua linea che è diversa da quella proposta da noi, cioè mantiene la linea delle zone e dei provvedimenti parziali. Noi riteniamo che questa sia sbagliata perchè è necessario avere un provvedimento unico per tutta Italia, salvo deroghe per regioni da mettere in zona rossa per un contagio più elevato delle altre. Abbiamo avuto negli ultimi giorni un aumento non straordinario ma sensibile di contagi. Ne approfitto per rivolgere ancora un appello ai nostri concittadini. Lo dico perchè siccome siamo in zona gialla sarebbe un suicidio per la Campania immaginare di essere di fronte ad un rompete le righe. Non possiamo consentirci la ricreazione. Se avremo comportamenti irresponsabili tra due o tre settimane la Campania sarà chiusa tutta. Quindi vi prego di avere il massimo senso di responsabilità nell’uso continuo della mascherina, dell’igiene personale e nell’evitare assembramenti. Dobbiamo essere ancora più preoccupati di essere in zona gialla perchè può essere diventare un modo per farci perdere tutto quello che abbiamo realizzato in questi due mesi“. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, la regione è ancora prima in Italia per percentuale di somministrazioni: “Se ne sono accorti i tedeschi, e non gli italiani, che la Campania sta dando una grande prova con le vaccinazioni. Si è rotto quel luogo comune, secondo cui l’efficienza sia al Nord e non al Sud. Piccole soddisfazioni che ogni tanto dobbiamo pure prenderci“. Ma il governatore critica ancora una volta il metodo di distribuzione dei vaccini. Troppo pochi per continuare con questo passo svelto: “La Campania ha ricevuto 109mila vaccini, abbiamo un tasso di sommininistrazione 85,5%, prima regione d’Italia. Noi avremo entro gennaio credo 340mila vaccini, cioè giusto quello che ci serve per fare la prima e la seconda somministrazione per circa 170mila persone, sanitari e ospiti delle Rsa. Ma per la popolazione siamo ancora a livelli limitati. Noi vogliamo fare della Campania la prima regione ad uscire dall’epidemia in Italia e in Europa, una sfida quasi folle. Un’operazione di grande difficoltà, al limite della pazzia, ma dobbiamo riuscirci per la fine del 2021. Quindi il problema vero è quello della quantità di vaccini disponibili. Ci è stato detto dal commissario che in Italia avremo 4 milioni di vaccini Pfizer a marzo, rispettando le proporzioni alla Campania andrebbero il 10% di questi, ossia 400mila, che consentirebbero di concludere il ciclo di vaccinazione per soli 200mila campani“. L’obiettivo è quindi quello di uscire dall’emergenza quanto prima, ma per farlo servirebbero, secondo i calcoli, almeno 8 milioni di dosi: “Se riusciamo ad avere 8 milioni di vaccini, quanti ce ne servono, la Campania potrà uscire dall’epidemia prima delle altre. Se ci seguirete, quello che oggi appare un obiettivo folle potrà concretizzarsi. Per quel che riguarda l’organizzazione, non abbiamo problemi. Possiamo fare un miracolo, per vincere la sfida e tornare a vivere. Ma ci servono gli 8 milioni di vaccini. Per l’avvio della vaccinazione di massa non basteranno le strutture sanitarie, ma serviranno forse cento punti di somministrazione sparsi sul territorio: abbiamo già previsto l’apertura di spazi pubblici, chiese, teatri, i luoghi che metteranno a disposizione i Comuni per effettuare le vaccinazioni alla popolazione“. Argomento riapertura scuole. De Luca, nonostante le pressioni degli ultimi giorni, lascia intendere chiaramente che per il momento gli istituti scolastici non riapriranno, almeno non totalmente: “L’apertura delle scuole avverrà soltanto una volta concluso lo screening di massa sul personale scolastico. Ci sembra un atto di responsabilità dovuto. Per farlo occorrerà un pò di tempo, perchè il personale è impegnato in questo periodo tra tamponi e vaccini. Non credo comunque che ci siano le condizioni di aperture generalizzate delle scuole per il 50-60%“. E a proposito di vaccino, il presidente della Campania ha mostrato la tessera di certificata vaccinazione che sarà consegnata ai cittadini: “Questa è la tessera che stiamo producendo come certificato di vaccinazione. Non ci sarà nessun privilegio, sarà data soltanto a chi vuole dopo aver fatto il vaccino. Con questa si potrà andare in ospedale senza fare il tampone o prenotare il posto sui treni ad alta velocità, e tante altre cose. Basterà avvicinare la tessera ad un cellulare per verificare. Un altro elemento di eccellenza campana“. Prima di concludere, un ultimo passaggio sui fondi europei: “Faremo la nostra battaglia per fare arrivare al Sud risorse importanti per il futuro dei nostri figli. Ci stiamo preparando a trovare società di progettazione per avere disponibili decine di progetti definitivi da mettere in gara subito con i fondi. Per una svolta produttiva e di civiltà per la nostra regione“.