Dall’8 febbraio chi non avrà accettato le condizioni capestro proposte dal sistema di messaggistica di proprietà di Facebook non potrà più usare l’applicazione
È allarme tra gli utenti di WhatsApp per i messaggini in arrivo sull’applicazione che preannunciano nuove regole sulla privacy.

Dal 4 gennaio, infatti, sono stati cambiati sia i termini di servizio che le politiche sulla privacy. Il fine, dichiarato, è garantire una sempre maggiore integrazione tra WhatsApp e Facebook, che come sanno quasi tutti appartengono alla stessa azienda.
Il problema non è da poco: se non si accetteranno le nuove condizioni, che sono imposte, dall’8 febbraio non si potrà più usare il servizio.
Le nuove regole solo all’apparenza non sono troppo diverse da quelle precedenti. WhatsApp annuncia che metterà a disposizione di clienti e affiliati “informazioni su ordini, transazioni e appuntamenti, notifiche su consegne e spedizioni, aggiornamenti su prodotti e servizi e marketing” che verranno condivisi con “servizi specifici ad aziende e ad altre organizzazioni”. In aggiunta è scritto sul sito di WhatsApp: “per gestire i nostri servizi globali, dobbiamo memorizzare e distribuire contenuti e informazioni nei nostri data center e sistemi di tutto il mondo, anche al di fuori dei Paesi di residenza dell’utente e di proprietà dei nostri fornitori di servizi, comprese le società affiliate, o gestita da essi“.
WhatsApp, quindi, lo dice esplicitamente: d’ora in avanti tutti i dati e le informazioni prodotte dalle interazioni degli utenti, comprese quelle raccolte automaticamente potranno essere usate da Facebook e dalle sue aziende. Sono molte, globali e popolari come Instagram, Boomerang, Messenger, Thread, compresi i negozi Facebook e le aziende che gestiscono i diritti di Oculus, il visore e gli apparati per la realtà virtuale, il business del futuro.
Per continuare ad usare WhatsApp, in quasi tutto il mondo, i tre miliardi di utenti dovranno forzatamente cedere numerose informazioni personali per una pletora di servizi di tipo commerciale. A cominciare dalla nuova funzione del “carrello” dove caricare gli acquisti e che dovrebbe comparire vicino all’icona per fare le telefonate. WhatsApp potrà non solo i numeri di telefono dei nostri contatti, il nome e l’immagine dei gruppi, ma anche analizzare la durata e la frequenza delle interazioni che abbiamo come singoli utenti e aziende, compresi i dati sulle transazioni, e tutte le informazioni sui dispositivi usati per farlo, compreso l’indirizzo Ip e la posizione nella rete. Insomma, la nostra privacy sarà sempre meno tutelata
WhatsApp attraverso un suo portavoce in realtà ha dichiarato ufficialmente che “Non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione europea, incluso il Regno Unito, derivanti dall’aggiornamento dei termini di servizio e dall’informativa sulla privacy. Non condividiamo i dati degli utenti dell’area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o le proprie pubblicità“. Ma visti i precedenti, ci sarà da fidarsi?

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