Torna a far paura il bradisismo dei Campi Flegrei. Registrata una nuova scia sismica nell’area della Solfatara, al confine con il quartiere napoletano di Bagnoli. L’evento più intenso alle ore 10 e 18, con magnitudo 1.7 e profondità di soli 500 metri
di Nello Vicidomini
Continua a tremare la terra nella zona della Solfatara, tra i comuni di Pozzuoli e Napoli. Questa mattina sono state avvertite altre tre scosse di terremoto, tutte di lieve intensità, ma chiaramente avvertite dalla popolazione.
La prima c’è stata alle 10 e 8 secondi, come registrato dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con magnitudo 1. Nonostante ciò, è stata avvertita in quanto molto superficiale: è avvenuta infatti ad appena un chilometro di profondità. Alcuni secondi dopo, l’evento si è ripetuto con magnitudo 0.3 e con lo stesso epicentro. Un quarto d’ora più tardi, alle 10:18:10, si è verificata l’ultima e più intensa scossa di magnitudo 1.7 ad una profondità di soli cinquecento metri e con epicentro nella zona del monte Olibano. I tre eventi tellurici sono stati percepiti in gran parte della cittadina puteolana, anticipati da un forte boato. Tanta la paura, ma non si registrano danni a persone o cose. Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, ha comunicato alla popolazione i dati ricevuti dall’Osservatorio Vesuviano: “L’evento è stato preceduto da 6 scosse avvenute in zona Solfatara, di magnitudo compresa tra 0,4 e 1,0, tra le 2:02 e le 10:00. L’area epicentrale si presenta leggermente spostata verso ovest rispetto a quella dove si sono verificati gli eventi di fine dicembre. Alcuni eventi potrebbero essere stati accompagnati da boati avvertiti dagli abitanti dell’area prossima all’epicentro”. Il territorio dei Campi Flegrei è infatti interessato da uno sciame sismico già da alcune settimane. Da ieri sono state già più di dieci le scosse registrate nella zona. Cinque giorni fa la popolazione è stata svegliata da una scossa di magnitudo 2.6, sempre con epicentro Solfatara, che ha spinto il primo cittadino ad emanare un divieto di accesso all’area Pisciarelli. Nella stessa area è stato localizzato l’epicentro delle scosse registrate il 23 dicembre alle 2.59, magnitudo 1.4, e alle 22.54 del 19 dicembre, sequenza ravvicinata di due terremoti di magnitudo 2.7 avvertiti anche nei quartieri occidentali di Napoli. Secondo gli esperti, la scia di eventi sismici sarebbe da attribuire al noto fenomeno del “bradisismo”, che insiste sulla zona flegrea. Nel bollettino dell’INGV del 22 dicembre scorso, si legge che nella settimana tra il 14 e il 20 dicembre nella zona dei Campi Flegrei sono state registrate 96 scosse e c’è stato un aumento del sollevamento del suolo da settembre, da 6mm a 10mm al mese. La situazione è monitorata costantemente e non si evidenziano comunque elementi di preoccupazione, almeno nel breve termine. Il bradismo è un fenomeno geologico caratteristico dei Campi Flegrei e del golfo di Pozzuoli in generale. Si tratta di movimenti di sollevamento o abbassamento del suolo che si ripetono in maniera ciclica su un periodo di secoli. Una prima crisi bradisismica nel 1970 portò all’evacuazione del Rione Terra il 2 Marzo 1970, con un sollevamento massimo di oltre un metro. Lo stesso accadde nel 1983, con l’attivazione di un piano di emergenza e tragici ricordi per i cittadini puteolani. La fase ascendente è terminata nel 1985, anno in cui il suolo ha ricominciato ad abbassarsi. Intorno al 2005 la tendenza si è invertita, e da allora ad oggi è in corso una nuova fase di sollevamento, accompagnata da serie di terremoti di bassa e media energia causati da microfratture che si generano in una roccia già fratturata ed alterata dai gas acidi e caldi presenti nel sottosuolo.