Il terzo miracolo dell’anno, dopo settembre e maggio, tarda a manifestarsi, si riproverà alle 16:30 e alle 18:30. Anche nel 1980, anno del terremoto, successe la stessa cosa
di Fabrizio Manfredonia
Sul finire di un annus horribilis come è stato il 2020 non si è compiuto neanche il miracolo del sangue di San Gennaro.
Oggi 16 dicembre non si è sciolto: tra lo stupore degli officianti, tra i cui il monsignor Vincenzo De Gregorio, sull’altare della cattedrale di Napoli si dovuto constatare che il sangue del santo è rimasto solido.
Il prodigio del sangue del patrono napoletano si ripete ogni anno per tre volte: il 19 settembre, giorno del martirio, il sabato precedente alla prima domenica del mese di maggio, in cui si celebra la traslazione delle reliquie del corpo e infine il 16 dicembre giorno in cui San Gennaro avrebbe compiuto il cosiddetto miracolo “laico”: nel 1631 Napoli fu risparmiata dall’eruzione del Vesuvio dopo la processione con l’ampolla del sangue del patrono sul ponte dei Granili, oggi ponte della Maddalena.
Nel folclore napoletano, dove religione, superstizione e tradizione si fondono e si mescolano il mancato scioglimento del sangue è stato da sempre considerato cattivo presagio: in effetti al mancato prodigio si è sempre accompagnato un evento tragico per la città di Napoli come per esempio l’epidemia di colera nel 1973 e il terremoto in Irpinia nel 1980.
Intanto stamattina si continuerà con la messa tradizionale mente l’ampolla sarà riportata nella cassaforte della cappella del tesoro di San Gennaro: sarà ripresa alle 16:30 e alle 18:30 nella speranza che possa avvenire il miracolo.