Il governatore della Campania ha ribadito con forza la necessità di adottare comportamenti resposabili nel periodo delle festività, evitando di incontrare persone non conviventi. “Poi avremo tempi e modi per rivederci e incontrarci. Ma oggi no”
di Nello Vicidomini
Tanti gli argomenti toccati dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio per fare in particolare il punto della situazione sull’emergenza Covid-19.
Il governatore campano ha però esordito esprimendo la propria perplessità su come verranno gestiti i miliardi del Recovery Fund, soprattutto per quanto riguarda lo stanziamento di soli 9 miliardi per la sanità: “Abbiamo assistito in questi giorni ad un dibattito sui fondi europei. Credo siano giuste le critiche visto l’elevato numero di tecnici che dovrebbero gestire questi 209 miliardi di euro. Solo 9 miliardi per la sanità poi, una cifra ridicola. Un capitolo è poi completamente assente, il turismo. C’è da riflettere. Sullo sfondo c’è un motivo politico nei confronti di noi meridionali, perchè è configurato un ennesimo furto verso le regioni del Sud. Le risorse sono state attribuite tenendo conto della popolazione delle diverse regioni, del PIL e del tasso di disoccupazione, quindi arrivano soprattutto per ridurre il divario tra Nord e Sud. Ma invece di destinare il 65% al Sud e il 35% al Nord, avviene il contrario. Promuoveremo un incontro con le altre regioni meridionali per una risposta forte e per sollecitare tutti i gruppi parlamentari ad essere corretti. In particolare, vedremo se i ministri campani daranno segni di vita oppure no“. De Luca ritorna poi sulla situazione emergenziale, opponendosi ad altri governatori che si sono detti favorevoli alla riapertura di impianti sciistici e di altre attività per il periodo natalizio: “Sento ripetere che c’è un assedio delle regioni al Governo per chiedere provvedimenti meno rigorosi. La Campania chiede provvedimenti più rigorosi invece. Scambiamo le posizioni di quelle tre o quattro regioni centro-settentrionali per posizioni di tutti. Non è così. Dobbiamo sapere che in queste due settimane ci giochiamo il futuro del nostro Paese, cioè se ci sarà un’ecatombe a gennaio oppure no. Continuiamo ad avere 800-900 morti al giorno e riprendiamo la manfrina che c’è stata in estate. Alcune regioni del Nord a maggio e giugno hanno pressato per riaprire tutto. Abbiamo oggi 140 ricoveri di terapia intensiva, il doppio in tante regioni del Centro e del Nord. Noi vogliamo aprire tutto ma per sempre. Non aprire una settimana e poi dover richiudere per mesi. Perchè dobbiamo essere rigorosi e smetterla con la demagogia, perchè siamo in guerra“. Per il presidente della Campania, il mese di gennaio sarà fondamentale in vista di una possibile terza ondata del coronavirus: “Gennaio è decisivo per due ragioni: la prima è perchè avremo il picco influenzale; la seconda è che se sommeremo l’influenza a nuovi casi Covid non potremmo fare la campagna di vaccinazione. Ecco il motivo per il quale dobbiamo essere rigorosi al massimo in questi giorni di festa. Natale e Capodanno quest’anno non esistono. Devono essere giorni di raccoglimento familiare e religioso, ma non saranno feste normali, altrimenti andiamo verso il disastro. A Napoli abbiamo ancora un migliaio di contagi al giorno, dobbiamo essere estremamente attenti. Faccio un appello ai cittadini: dobbiamo essere estremamente rigorosi. Abbiamo messo in quarantena il campo rom di Scampia, sostituendoci anche all’istituzione cittadina, poichè non riusciamo ad avere dal Comune di Napoli neanche un bagno chimico. Abbiamo il tasso più basso di decessi sulla popolazione. Non abbiamo mandato i pazienti nelle palestre, nelle sagrestie, sui materassini a terra, ma li abbiamo ospitati con dignità negli ospedali. Siamo la prima regione d’Italia nel tempo di attesa tra sintomi e diagnosi, massimo 24 ore“. La Campania continua a preparare la “linea dura” per contrastare il contagio il virtù dell’aumento della mobilità e del rientro di tanti viaggiatori nella regione per le festività: “Ho approvato ieri un’ordinanza per impedire che in Campania arrivi contagio da altre regioni d’Italia. Siamo tornati a maggio. Allora noi faremo controlli rigorosi nelle stazioni ferroviarie, controllando la temperatura, e nell’aeroporto di Capodichino. E’ vietato lo spostamento verso le seconde case. Mi aspetto una linea di rigore anche da parte del Governo“. Non è stata presa bene la campagna pubblicitaria dell’Istituo Tumori di Milano apparsa su alcuni autobus nel capoluogo partenopeo: “Si è verificato un episodio increscioso in queste ore: una campagna pubblicitaria sui pullman che girano a Napoli da parte dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che invita i nostri concittadini a recarsi a Milano per le cure. Abbiamo a Napoli il principale ospedale per la cura dei tumori nazionale, un’eccellenza internazionale, che è il Pascale. C’è invece chi specula sui viaggi della speranza, oggi anche pericolosi. Quindi siate consapevoli che questi sono atti di pura speculazione. Se oggi abbiamo dati più bassi di altre regioni sui ricoveri è anche perchè la qualità delle nostre strutture è di livello mondiale. Anzi, oggi ci sono pazienti che vengono dal Nord a curarsi qui. Guardate con disprezzo a queste campagne sulla pelle dei nostri concittadini“. E a proposito di pullman, De Luca ha annunciato una serie di programmi e iniziative della Regione per i prossimi mesi e anni, tra cui spicca l’acquisto di nuovi mezzi pubblici, utili anche per il rientro a scuola previsto per gennaio: “La prossima settimana presentiamo l’acquisto di 259 autobus nuovi, un blocco che si aggiunge ai 280 già acquistati. A gennaio 2021 ne acquistiamo altri 140 e a giugno 105. Ci preperiamo in tempi medi ad acquistarne altri 150. Un nuovo parco autobus per la Campania, che servirà anche per dare una mano al trasporto scolastico. Probabilmente si ritornerà in presenza a scuola dopo l’Epifania, sempre tenendo conto della situazione epidemiologica“. In conclusione, come sempre, il governatore ha rinnovato il proprio appello alla responsabilità per il periodo festivo: “Intanto ripeto il mio appello ad avere, in questo periodo, il massimo di prudenza e di rigore. Cerchiamo di vivere anche gli eventi festivi nelle nostre case e solo con i familiari conviventi. Limitazioni dure e amare, ma anche se facciamo un pranzo di Natale con venti parenti mettiamo a rischio la tranquillità dei nostri cari. Poi avremo tempi e modi per rivederci e incontrarci. Ma oggi no, perchè sarebbe un atto di irresponsabilità per i nostri figli, per i nostri anziani. Vi prego di continuare così e di non sprecare i sacrifici fatti finora“.