un momento della conferenza di ieri sera

Perché secondo Amnesty International è importante sostenere i pacifici manifestanti bielorussi. Nel Paese dal 2015 13 esecuzioni capitali: un numero altissimo rispetto alle altre Nazioni che ancora prevedono la pena di morte!

di Valentina Milite

un momento della conferenza di ieri seraIeri sera su Google Meet il terzo incontro del gruppo nocerino di Amnesty International sull’attuale stato dei diritti umani in Bielorussia. Relatore della serata il dottor Giuseppe Provenza, membro del Coordinamento Europa di Amnesty International ed esperto della situazione politica di questo ex Paese dell’Unione Sovietica, ai confini con l’Europa.

 

Dopo le elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto, che hanno visto la riconferma per la sesta volta dal suo primo mandato nel 1994 del leader filosovietico ed ex militare Aleksandr Grigor’evič Lukašenko, il popolo è insorto, scendendo in piazza per manifestare contro l’esito delle elezioni e le sue modalità di svolgimento, denunciando brogli, violenze ed irregolarità, riscontrate e confermate anche dall’OSCE (l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) ed altri relatori nel Paese per conto di ONG come Amnesty, ma anche del Consiglio d’Europa e di sicurezza delle Nazioni Unite.

In risposta alle manifestazioni, che sin dapprincipio si sono dimostrate pacifiche, il governo ha risposto immediatamente con repressione violenta, sequestri, arresti arbitrari e la reclusione o espulsione dei principali leader d’opposizione. Da allora le proteste sono ancora in atto in tutto il Paese e ogni settimana vengono arrestati, picchiati e torturati centinaia di manifestanti, tra cui già confermati almeno 6 morti.amnesty bielorussia2

Nessa Gibbardo, coordinatrice contro la pena di morte di Amnesty ricorda anche che la Bielorussia è l’unico Paese del continente europeo a prevedere ancora la pena di morte e metterla effettivamente in pratica, anche con modalità particolarmente crudeli. Dal 2015 ci sono state 13 esecuzioni, che anche a paragone con altri Paesi che la prevedono, ma nei fatti la attuano di rado, sono davvero tante.

Provenza aggiunge: «Il popolo bielorusso in questi mesi ha dimostrato con il suo pacifico modo di manifestare (solo scendendo in piazza, cercando il dialogo, con l’uso di cartelloni, marce e canti) di essere un popolo pronto e meritevole di avere una costituzione ed un governo democratico; ed è importante che l’Europa e tutta la comunità internazionale lo sostenga».

Per farlo basta accedere al link che segue per firmare gli appelli a sostegno dei manifestanti e per il rilascio dell’attuale leader d’opposizione, Maria Kalesnikava (dopo l’incarceramento di Tsikhanovsky e l’espulsione della moglie Svetlana Tsikhanouskaya, principali avversari di Lukashenko alle elezioni):

https://www.amnesty.it/appelli/liberare-maryia-kalesnikava/

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