Il primo cittadino si dichiara indignato di quanto appreso stamani sul secondo e terzo lotto fognario dal direttore dell’Ente Idrico Campano, che gli ha detto: «Nocera? non mi sembra che siano alla progettazione esecutiva»
“Acqua pubblica e miserie varie“. Così il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, titola il post con cui racconta quanto accaduto stamani all’Ente Idrico Campano in occasione del parziale rinnovo dei rappresentanti dei Comuni.
«Sono di ritorno dalla elezione, l’ennesima – scrive il primo cittadino – dei membri del Consiglio di Distretto di ambito, l’ente che, nell’ambito dell’Ente Idrico Campano, raccoglie i rappresentanti dei comuni dell’area sarnese vesuviana. Ho votato, ancora una volta, per la lista dei comuni per l’acqua pubblica: quelli contro il sistema di accordi che tiene insieme Ente Idrico (ieri Ente di Ambito), e gestore privato: GORI.
Ma non è di questo impegno per me ormai decennale ed estenuante che voglio parlarvi, ma di un incontro non del tutto casuale, (era prevedibile, visto che a via De Gasperi, a Napoli, c’è la sede dell’Ente Idrico Campano) proprio col direttore generale dell’EIC, al quale ho chiesto a che punto si stesse con le progettazioni per le reti fognarie di secondo e terzo lotto, su Nocera!
A che punto GORI, il soggetto attuatore per decreto della Regione, delle progettazione stesse, non dei lavori, come assicuratoci mesi fa, quasi un anno fa.
Ne ho ricevuto una risposta provvisoria e incerta. “Nocera? non mi sembra che siano alla progettazione esecutiva”.
Avete inteso?
Non i lavori, neppure il finanziamento, dico, ancora fermo per il primo lotto stralcio. Ma neppure la progettazione esecutiva! Niente.
Intanto le Procure acquisiscono gli atti presso i Comuni privi di collettamento fognario. Intanto stamane L’ E. I. C. per mezzo del suo Presidente, dichiara che è al fianco delle Procure! Intanto Gori ed EIC vanno a braccetto in un cortocircuito che ancora non risolve la nostra sacrosanta necessità urgentissima di bonifica e salvezza.
Abbiamo voglia di scrivere promuovere diffidare protestare scendendo al fiume a ferragosto. Abbiamo voglia…
Ma se a qualche parte le Procure devono cercare, chiedessro anche qui, prima qui, non fermandosi a note di parte, cercassero bene di comprendere e ricostruire con quali meccanismi siamo in paralisi da anni, dopo promesse inutili e inattendibili.
Sono indignato. E chi dinanzi a tutto questo non si indigna, non ha dignità».