Non parliamo naturalmente dell’ex parlamentare, ma del professionista che realizzò il progetto del nostri Palazzo di Città, completato nel 1885. Costò 300mila lire!
di Anna De Rosa
Ha compiuto nel 2020 135 anni di vita l’edificio che ospita il Comune di Nocera Inferiore. Fino al 1799 la sede comunale era palazzo Vitolo, demolito quando ci fu l’apertura di via Barbarulo.
Nel marzo del 1800 la violenza dei Sanfedisti del cardinale Ruffo di Calabria, giunti a Nocera per giustiziare nella loro città il massone Orazio Tortora e i suoi compagni Francesco Federici, Paolo Pecoraro e Gaetano Villani, travolse la sede comunale, che venne devastata e data alle fiamme. Tutto l’archivio andò perduto.
All’inizio dell’‘800, quando scomparvero le Università, si formarono i due Comuni di Nocera Corpo, che come uffici aveva prima utilizzato i locali sopra il convento di S. Maria del Presepe e successivamente realizzato un piano sopraelevato nell’antico edificio delle carceri, e S. Matteo, che aveva sede nell’attuale palazzo S. Matteo al corso. In seguito l’immobile delle carceri ospitò anche la sede municipale ed il Tribunale Regio.
Infine si decise di costruire un edificio più adatto alle esigenze amministrative: con la modernizzazione della città verso la fine dell’800, cresciuta enormemente grazie anche all’attività delle Manifatture Cotoniere Meridionali, serviva necessariamente una degna sede comunale. Arrivò così l’attuale municipio, che venne ultimato nel 1885. Si avvertì, inoltre, l’esigenza di un palazzo che ospitasse sia gli uffici comunali che le scuole elementari: infatti l’ingresso posteriore del palazzo municipale permetteva di accedere alla sede della scuola elementare “Ugo Foscolo”. Il costo complessivo dell’opera fu di 300mila lire e fu progettata dall’architetto salernitano Carmelo Conte.
L’attuale assetto del centro, con le due piazze adiacenti di piazza Amendola e piazza Diaz, è stato realizzato in tempi piuttosto recenti. Venne infatti creata una piazzetta davanti alla chiesa esistente, demolendo parte di casa Cicalese ed allargando lo spazio davanti alle botteghe dei signori Pisacane. Nacque così piazza S. Monica, poi intitolata a Giovanni Amendola.
La statuetta di Mercurio, protettore del commercio, situata nell’atrio del Municipio, fu realizzata, nel 1923, utilizzando il bronzo avanzato allo stesso scultore del monumento ai caduti che si trova in piazza Trieste e Trento. La fontana di piazza Diaz venne, invece, ordinata, nel 1950, dal commissario prefettizio Giuseppe Atzori. E sono ancora in tanti a rimpiangerne la rimozione.