Sono venuti a contatto con positivi e immediatamente hanno chiesto al medico di famiglia di essere sottoposti al tampone. Ma l’Azienda sanitaria della vergogna da 10 giorni non si muove
di Anna Panariti
Da quasi 10 giorni una famiglia di origine ucraina residente in Castel San Giorgio si trova in quarantena fiduciaria, perchè in modo responsabile, avendo appreso che uno dei componenti del nucleo familiare era entrato in contatto con una persona risultata positiva al Covid, ha contattato prontamente il medico di famiglia per rappresentare la cosa e chiedere di essere sottoposta a tampone.
Il medico di base si è attivato per effettuare la richiesta, ma ad oggi nessuna risposta all’Asl.
Ancora una volta i protocolli di sicurezza, le procedure di intervento per individuare i casi positivi al Covid e circoscrivere, quindi, i focolai di infezione, si dissolvono nel nulla.
I cittadini rispetto a questo stato di fatto avvertono un senso di smarrimento, di abbandono, non conoscendo neanche di fronte a quale situazione rischieranno di trovarsi, anche se in questo caso fortunatamente tutti i componenti della famiglia in quarantena sono asintomatici e forse, probabilmente, lo si spera, anche negativi al Covd.
Ecco l’esempio di chi in modo responsabile e cosciente si ferma, evita di uscire ed arresta il potenziale rischio di contagio che potrebbe verificarsi nell’entrare in contatto con terzi, ed ecco ancora una volta la disorganizzazione di un sistema sanitario, purtroppo in tilt, ridotto allo stremo, che lascia al caso la sorte di una famiglia.
Arianna è un nome di fantasia per garantire il rispetto della privacy della donna che una decina di giorni fa entrando in contatto con una persona risultata positiva al Covid, ha deciso di chiudersi in casa insieme al marito ed ai suoi figli, denunciando subito la cosa. La donna, stanca di dover attendere una risposta dell’Asl che tarda a venire ha dichiarato di volersi rivolgere ad un laboratorio privato per sottoporsi ad un tampone a pagamento, per scongiurare il rischio di essere positiva e non saperlo ancora ed in ogni caso di verificare lo stato di salute della sua famiglia. Arianna è l’esempio di come un cittadino dovrebbe comportarsi rispetto ad una possibilità di contagio a differenza di tante persone che pur di obbedire alla logica del Dio danaro, pur essendo entrati in contatto con persone positive, fingono che nulla è accaduto ed in barba ad ogni misura di profilassi, omettono di denunciarlo, escono per strada, vanno al lavoro contribuendo in maniera irresponsabile all’ascesa dell’ondata pandemica.