Ieri pomeriggio l’inaugurazione della nuova versione della struttura trasformata in opera d’arte da Loredana Salzano e dall’architetto Salvatore Martorana e divenuto #sottopartssaggio
di Valentina Milite
Ha riaperto ieri sera, in una versione divenuta un’installazione artistica denominata sottopartssaggio, il sottopasso RFI di via Bosco Lucarelli a Nocera Inferiore. Presenti per il taglio del nastro, oltre agli autori dell’opera (l’architetto Salvatore Martorana e l’artista Loredana Salzano), il sindaco Manlio Torquato e l’assessore ai lavori pubblici, l’architetto Imma Ugolino.
Primo a prendere la parola, il sindaco, che loda l’opera come «Intervento di miglioramento, decoro urbano ed estetico, con un tocco in più dovuto ad una collaborazione artistica, architettonica e ceramistica; patrocinato, seguito e voluto dall’architetto Ugolino, per conto dell’intera amministrazione in virtù della convenzione fatta con RFI. Sono già partiti anche i lavori all’altro sottopasso (quello in via Martinez Y Cabrera). Dovrebbero avere una durata di 30/60 giorni. Questa è la ragione per cui ne è stata disposta la chiusura. Resta però aperto nel frattempo il passaggio a raso pedonale».
Con riguardo alla collaborazione che l’amministrazione sta portando avanti in questi anni con RFI, specifica: «Noi non puntiamo solo al miglioramento dei sottopassi, a riqualificare un luogo che era stato abbandonato, era diventato uno scempio, un orinatoio! Puntiamo anche a che le linee veloci che abbiamo visto in questi mesi temporaneamente dirottate su questo tratto ferroviario (in occasione dei lavori sull’altro), possano in un domani non lontano, trovare un punto di attraversamento anche su Nocera, perché l’obiettivo è anche quello di avere una trasportistica idonea, visto il bacino di utenza che serve la città».
Prima di cedere la parola, esorta infine: «Informate che c’è la videosorveglianza! Che è un prerequisito alla funzione, altrimenti ridiventa quello che era… ed è direttamente collegata alla polizia municipale e ai carabinieri».
L’assessore Ugolino aggiunge: «Oltre alle telecamere (già installate nel sottopasso e in via Lucarelli), il prossimo intervento sarà quello di inserire un servoscala per rendere il sottopasso adeguato anche ai diversamente abili, così da abbattere questa barriera architettonica, in particolare qui, dove non c’è attraversamento a raso strada».
Presenta poi gli artisti e l’opera inaugurata: “L’architetto Martorana e Loredana Salzano hanno inserito un elemento importante per Nocera: l’albero di noce, rivisitato, stilizzato e reinterpretato a loro modo. L’installazione prevede, oltre all’albero che si sviluppa sulle alzate dei gradini, su un lato la scritta in osco “Nuvkrinum Alfaternum” e sull’altro, una lamiera a specchio che simboleggia l’acqua ed il fiume».
L’architetto Martorana, di seguito, descrive l’installazione come un intervento ricco di significati, progettato a quattro mani da due amici di vecchia data: «Loredana si è occupata dell’albero ed io mi sono occupato della parte longitudinale della galleria. Mettere insieme arte e architettura non è sempre facile e relazionarsi anche in base a quello che proviamo è stata la scommessa vera. Abbiamo voluto in qualche modo mettere le radici nella storia della città: Loredana attraverso la rielaborazione dell’albero di noce di Nocera ed io invece ho voluto fare un omaggio al fiume Dragone (nome originario del fiume Sarno), che era venerato come un Dio in epoca antica. Perché sia un augurio a tornare splendidi come eravamo nei tempi antichi».
Loredana Salzano spiega invece: «La mia è stata una interpretazione concettuale-artistica. Ho cercato di partire dalle tradizioni, le radici di Nocera, con l’albero di noce, simbolo della città, ma l’ho reinterpretato in chiave contemporanea sia per la scelta dei colori che per i tratti. Il disegno si legge una volta che si scende nel sottopasso, con le radici in profondità ed il fusto verso l’alto. Tra l’altro le foglie prendono le sembianze di ali ed i frutti di occhi. Tutto questo è metaforico e simbolico ed è un augurio alla crescita, che sia anche spirituale, della nuova Nocera contemporanea».