Il primo cittadino di Nocera Inferiore denuncia «il perdurare di una condizione di poca organizzazione nei tracciamenti e della tempestività delle comunicazioni»
Non ci sta Manlio Torquato a subire ulteriormente il silenzio e i vuoti dell’Asl sull’entità dei contagi nella sua città e sui ritardi nel mettere in funzione l’apparecchio per effettuare i tamponi comprato anche con i soldi dei cittadini. Lo fa con un duro post pubblicato sul suo profilo social:
«Oltre al numero dei contagi (29 a Nocera su 184 sottoposti a tampone, tra già sottoposti a controllo e nuovi positivi), preoccupa il perdurare di una condizione di poca organizzazione nei tracciamenti e della tempestività delle comunicazioni.
Manca invece una conta totale a causa dei circa 8 giorni in cui non abbiamo ricevuto comunicazione dei dati (fino al 26 ottobre) perciò abbiamo chiesto all’ASL di aver i dati generali si da poterli comunicare, sebbene la situazione sia complessivamente ancora gestibile, a patto che tutti rispettino le regole di prudenza.
Mi preoccupa anche la condizione generale in cui versa la nostra sanità se si registrano sempre più casi di aggravamenti o decessi legati alle patologie ordinarie (è di oggi il caso di un nascituro alla clinica Snatrix di Napoli).
Intanto, finalmente lunedì sarà installata la macchina per i tamponi all’Umberto I di Nocera per la quale abbiamo lottato e contribuito i modo consistente grazie alla generosità di tanti cittadini e imprenditori nocerini: una cosa che andava fatta almeno un paio di mesi fa e senza farci sgolare.
Intanto è un altro passo avanti cui contribuiamo in modo decisivo come città,
nonostante lentezze e ritardi altrui.
Abbiamo scritto una nota al Prefetto e al Questore di Salerno per chiedere supporti operativi alle Forze dell’ordine stante la carenza di organico della Polizia Municipale: non basta chiedere ai sindaci di chiudere strade piazze e negozi, se poi si bloccano i concorsi e non si ricevono supporti.
Sono partiti infine i tamponi al drive in al Consorzio di Bonifica è una nostra iniziativa come Amministrazione insieme all’ASL Distretto Territoriale e al Consorzio: ma bisogna rivolgersi ai propri medici curanti per essere autorizzati a farlo».