Il governatore della Campania invita nuovamente i cittadini ad adottare comportamenti responsabili, altrimenti si rischia di finire in zona “strarossa”. E riporta i dati sui positivi odierni in alcune città: Napoli 1.046, Giugliano 116, Caserta 65, Aversa 109, Torre del Greco 76, Salerno 56, Nocera Inferiore 29, Scafati 22
di Nello Vicidomini
Nel solito appuntamento della diretta social del venerdì pomeriggio, il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid-19. Il governatore si è espresso anche sull’ultimo DPCM, che ha diviso l’Italia in tre zone, gialla, arancione e rossa, inserendo la Campania nella gialla, quella con meno misure restrittive tra le tre.
Una decisione a sorpresa secondo molti, visti i dati della regione negli ultimi giorni. Per De Luca si tratta invece di una divisione che conta poco nel frenare l’ondata di contagi: “Questa classificazione in zone colorate ha determinato qualche sorpresa. In molti si aspettavano una diversa collocazione della Campania, ma a noi le classificazioni non fanno né caldo né freddo, noi lavoriamo sulla nostra linea. Qualcuno quasi voleva vederci inseriti fra le zone rosse. Per quasi due mesi abbiamo subito un’aggressione mediatica che hanno descritto una sanità falsa e poi hanno fatto finta di sorprendersi. Ancora c’è qualche amministratore campano chiamato in televisione per parlare male di Napoli e della Campania, quando poi non fanno nulla per le loro città. Napoli e la Campania non possono essere considerate regioni di eccellenza, devono per forza essere considerate zone di degrado, ecco. Invece devono essere l’orgoglio, e non perchè non ci sono problemi, ma perchè stiamo facendo un miracolo“. Secondo De Luca, negli ultimi mesi vi è stato un continuo scontro tra due linee di intervento in Italia: “In questi due mesi si sono confrontate in Italia due linee, una che puntava alla prevenzione e una a misure parziali che seguivano il contagio. La Campania da sempre ha scelto la linea della prevenzione, siccome siamo la regione più a rischio per l’alta densità abitativa. Non dobbiamo aspettare l’esplosione del contagio, ma bisogna intervenire prima. La prevenzione significa questo, altrimenti è perfettamente inutile. Il governo ha fatto una scelta diversa: prendere progressivamente misure restrittive con la crescita del contagio. Io avrei preferito una linea unitaria di rigore per tutto il Paese perchè questo ci avrebbe aiutato, invece di continue ordinanze e decreti che creano conflitti tra la popolazione. Ma soprattutto questa linea non è efficace. Oggi si corre ai ripari avendo perduto tempo prezioso. Ora io capisco anche il Governo perchè in questi mesi si è cercato in ogni modo di minimizzare nel Paese, ma ci vuole coraggio quando si governa“. La Regione Campania è stata anche accusata da qualcuno di trasmettere dati non affidabili, a detta del governatore, il quale ha risposto a tali critiche riportando i numeri, in percentuale diversi da altre regioni finite in zona rossa: “Qualcuno si chiede se i dati sono finti o veri. Forse non ci siamo capiti, io ero ieri per una linea unitaria. I dati sono i dati, per tutti. Se avessimo avuto le percentuali della Lombardia, avremmo dovuto avere il triplo degli attuali numeri. Noi abbiamo il 28 per cento di terapie intensive occupate e il tasso di mortalità più basso tra le grandi regioni: 23,9 ricoveri in degenza ogni centomila abitanti; 11 morti ogni centomila abitanti. Chi è rimasto deluso dalla classificazione della Campania può controllare questi dati, con ventimila dipendenti in meno rispetto altre grandi regioni. Purtroppo abbiamo troppi smemorati in Italia. Queste cose non le sentirete nelle trasmissioni televisive. Abbiamo 175 pazienti in terapia intensiva rispetto ai 600 posti disponibili. Ovviamente non li attiviamo subito tutti per non impegnare il personale. Tra due mesi ne avremo 800 disponibili. Tra pubblico e privato abbiamo 3160 posti di degenza disponibili, a fronte di 1660 ricoveri attuali. Ho visto pazienti sistemati a terra nei corridoi dell’ospedale a Rivoli. Se fosse successo a Napoli sarebbe successo l’incredibile“. E rinnova l’invito ad avere comportamenti responsabili in questo periodo: “Oggi dobbiamo fare attenzione e non avere autoconsolazione, anzi. Rischiamo un paradosso: oggi chi è in zona rossa protesta perchè si sente bersagliato più sul piano politico che del contagio. Ma chi oggi entra in zona rossa probabilmente si troverà nella condizione di aprire le attività economiche da qui a un mese. Chi non è in zona rossa rischia di chiudere tutto nel periodo natalizio. Per questo dobbiamo stare ancora più attenti, così come rischiamo di finire in zona rossa tra una settimana se non adottiamo comportamenti responsabili“. Tornando al discorso scuola, De Luca non si scompone e riconferma le misure adottate nelle ultime settimane: “Per la scuola manteniamo le misure restrittive. Avremmo dovuto fare una sola battaglia, per avere l’approvazione dei congedi parentali per le mamme lavoratrici dipendenti e il bonus baby-sitter per le lavoratrici autonome. L’unica proposta per avere ciò è stata nostra (e riporta i dati dei contagi nelle scuole del quartiere Vomero-Arenella). Quando hai questi dati la battaglia non è quella di ripetere “dobbiamo aprire”, ma mettere in sicurezza bambini e famiglie e di approvare il congedo parentale“.Prima di terminare, il governatore ha riportato i dati odierni relativi ad alcune città campane che hanno registrato più di 20 positivi, invitando nuovamente i cittadini ad essere rigorosi: “Questi sono i dati odierni: Napoli 1.046 positivi, Giugliano 116 positivi, una delle situazioni più preoccupanti; Arzano 24, Pozzuoli 49, Caserta 65, Aversa 109, Somma Vesuviana 50, S. Giorgio a Cremano 45, Ercolano 48, Afragola 27, Torre del Greco 76, Salerno 56, Acerra 30, Marano 62, Ottaviano 50, Nocera Inferiore 29, Scafati 22. Ho preso le città con un numero di positivi oggi sopra i 20. Questo vuol dire che dobbiamo avere gli occhi aperti, altrimenti finiamo in zona strarossa, se non facciamo tutti insieme un grande sforzo unitario collettivo. Faccio un appello ai sindaci dei comuni più grandi, per ridurre del 50% la mobilità. Diano una mano forte, facendo scelte coraggiose. Da oggi tutto ciò che succede dipende dalla nostra responsabilità. Ridurre gli assembramenti e indossare le mascherine, questi sono gli unici due sacrifici da fare. Chiedo alle forze dell’ordine controlli rigorosi“. Infine, l’invito a comportarsi come a marzo, anche se la regione non è in zona rossa: “Abbiamo quasi completato il lavoro per rendere noto l’esito del tampone dopo 24 ore. Saremo la regione più trasparente d’Italia, con comunicazione diretta e automatica al Ministero. Vi prego di essere rigorosi, di restare il più possibili a casa. Vi chiedo di comportarvi come in lockdown anche se non c’è. Diamo noi questa prova di autodisciplina, di senso di responsabilità, come abbiamo già dimostrato a febbraio-marzo, facendo meravigliare il mondo per la tenuta che abbiamo avuto. Questo mi aspetto da tutti quanti voi. Se saremo rigorosi nei comportamenti, vinceremo questa battaglia“.