Il 30enne attaccante bosniaco era stato derubato di documenti e carte di credito lo scorso 11 settembre. L’autore del furto, l’ebolitano Carmine Maccaldi, aveva prelevato 3mila euro con la complicità del titolare di una pescheria
Gli Agenti della Polizia di Stato hanno arrestato in mattinata gli autori della frode perpetrata a Milan Djuric, calciatore della Salernitana. Arresti domiciliari per Carmine Maccaldi, 35 anni di Eboli, accusato di furto aggravato e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e pagamento.
I fatti fanno riferimento allo scorso 11 settembre, quando al 30enne attaccante bosniaco furono rubati documenti ed effetti personali lasciati all’interno della sua automobile, ritrovata con un vetro infranto nel parcheggio della struttura che accoglie la squadra per gli allenamenti. Le forze dell’ordine, grazie alle immagini acquisite, avevano individuato una Fiat Panda che faceva ingresso nel parcheggio del centro sportivo per uscirne poco dopo. Successivamente la Squadra Mobile della Questura di Salerno procedeva anche all’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza situate all’interno della pescheria dove erano state effettuate transazioni sospette per il valore complessivo di 3000€. Dal filmato estratto si notava il titolare della pescheria consegnare alcuni scontrini di pagamenti effettuati ad un soggetto. Il titolare della pescheria, dopo iniziale reticenza, ammetteva le proprie responsabilità ed indicava in Maccaldi Carmine l’uomo che gli proponeva di verificare la funzionalità di una carta di credito e di dividere il profitto dell’attività delittuosa. Dopo aver proceduto ad addebitare sulla carta di credito sei pagamenti di 500€ l’uno, consegnava la somma in contanti di 1250€ al Maccaldi, trattenendo per sé la restante somma di 1750€ come incasso delle transazioni on line effettuate.